SOMMA VESUVIANA. Intercettazioni in cui il dirigente dell’ufficio Tecnico del Comune rivelava ad un suo sottoposto come funzionava quel settore prima del suo arrivo, parla di un dipendente comunale allontanato e dei rapporti che questi aveva con gli imprenditori. Quegli stessi imprenditori che sono la parte lesa del processo che vede imputati, per concorso in concussione, l’ex assessore all’Ecologia di Somma Vesuviana Raffaele Angri e Celeste Allocca figlio dell’ex sindaco Raffaele per i quali a dicembre il pm ha chiesto 6 anni e mezzo di reclusione ciascuno. E’ questa la novità emersa oggi nel corso dell’udienza che si è tenuta a Nola.
In aula l’avvocato Saverio Campana (legale di Allocca) ha chiesto al presidente del collegio giudicante di far acquisire agli atti le intercettazione in cui il dirigente si sfoga con un altro dipendente comunale. Sfogo intercettato dai carabinieri della Stazione di Somma e della Compagnia di Castello di Cisterna che dopo la denuncia presentata dagli imprenditori indagarono. Come ha rivelato l’avvocato, nel colloquio il dirigente parla di un dipendente che fu trasferito e mandato in altri uffici per la sua “gestione superficiale”, aveva rapporti costanti con i due imprenditori coinvolti nel procedimento legale. Eppure il dipendente in questione, che nel frattempo è stato assolto dal processo che era nato da un denuncia inerente il suo operato, non si occupava di Lavori Pubblici quindi non doveva avere nulla a che fare con i costruttori che nella loro denuncia hanno parlato delle tangenti che hanno dovuto elargire per ottenere i pagamenti dei lavori svolti per il Comune.
In realtà Campana voleva che le intercettazioni da inserire a dibattimento fossero 4, ma delle altre tre non aveva pronte le trascrizioni. Il presidente si è detto disposto ad acquisirle nel corso della prossima udienza anche se ha sottolineato che il processo è già alla fase di discussione affidata alla difesa, ma con il consenso del pm la trascrizione è stata accettata e così sarà per le altre tre. Intercettazioni che secondo l’accusa, però, non sarebbero utili e per questo quelle conversazioni captate nelle svariate ore di indagini compiute dai carabinieri non sono finite negli atti del processo. Campana ha chiesto, inoltre, che per consentire la produzione di queste intercettazioni al processo venisse dato un “congruo rinvio”. Il presidente ha fissato l’udienza al prossimo marzo. Dovrebbe avviarsi a conclusione, dunque, una vicenda che ha scosso nell’estate del 2011 gli ambienti politici sommesi.
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