venerdì 19 Aprile 2024
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Profonda e riflessiva la biografia di Tony Tammaro: “Era giusto rivelarmi”

LIBRI. Scritto a quattro mani con lo psichiatra e psicoterapeuta Ignazio Senatore.

Simpatico, frizzante ma anche profondo nelle riflessioni sulla vita e soprattutto sui comportamenti dell’essere umano. Ha cantato per decenni la cultura “tamarra” e quella “altolocata” senza mai essere volgare o offensivo ma semplicemente se stesso, un “benefattore dell’umanità” perchè dove c’è un sorriso c’è una speranza. Parliamo dell’autore delle mitiche canzoni umoristiche anni 90 “Patrizia”, “O’ trerrote”, “Il parco dell’amore”; brani made in Naples by Tony Tammaro. L’artista si è raccontato sul “lettino” dello psichiatra cinefilo Ignazio Senatore, e lo ha fatto così bene che 4 ore d’intensa intervista introspettiva si è trasformata in un libro. Di Graus Edizioni, “Io, Tony Tammaro. Antidepressivo naturale (senza effetti collaterali)”, come un film della Wertemuller, già il titolo racconta l’essenza di tutta la spumeggiante e intensa stesura. Icona tutta partenopea, alla nascita Tony è Vincenzo Sarnelli figlio del noto chansonnier Egisto, con una visione della canzone molto distante dalle creazioni del nostro artista. Una “diversità” che non ha mai pesato sulle spalle dell’autore della celebre “E v’ ‘a facite appere”. I ricordi della sua infanzia ruotano non solo intorno alla musica e alla sua chitarra (appendice ormai anatomica per Tony Tammaro) ma sono centrati anche sulle eterne analisi: familiari e sociali. Infatti da quella familiare nasce la necessità di prendere una “distanza artistica” dal padre e la decisione quì di trasformare il suo nome anagrafico in Tony Tammaro (cognome estratto a sorte); da quella sociale, invece, il desiderio di raccontare quelle vicende di vita quotidiana, un pò biografiche e un pò ascoltate, vissute da quella parte del popolo che “campa” di sentimenti ma che li esprime “esagerando” nelle modalità. Nel libro troviamo i “mentori”, coloro che hanno ispirato e appassionato Vincenzo, scusate Tony, durante tutta la sua esistenza: Enzo Striano, Renato Carosone, Nino Taranto, Edoardo Bennato,  Joao Gilbero e tanti altri grandi personaggi. Ma ciò che colpisce sono gli occhi con cui osserva il mondo e gli “ultimi” come la sensazione provata quando si è esibito in carcere per i detenuti: “Ripenso a La casa in riva al mare di Lucio Dalla, sottolinea il cinismo di chi è nato dalla parte giusta della società, ma non ha umanità, nè misericordia, per chi è stato meno fortunato  di lui”. Oppure quando racconta della scena del film da lui amato “Amore e rabbia” di Pasolini, lo stordimento di Ninetto Davoli quando nella spazzatura trova un fiore e gira per la città felice. Dopo una vita trascorsa in una borgata romana, di fronte alla bellezza, il celebre Ninetto ha uno stordimento; Tony su questo sentimento riflette, molto, e la trasposizione sulla sua geniale produzione artistica in questo passo viene fuori con prepotenza.

La nudità del suo carattere, l’intensità dei ricordi. Abbiamo parlato anche di questo con Tony Tammaro.

Prima con Senatore e poi con il pubblico ha messo a nudo il suo carattere, perchè questa decisione?

Era ora di farlo, dopo 30 anni di carriera era giusto rivelarmi per quello che sono.

Vuole dire qualcosa ai suoi fan? Perchè dovrebbero acquistare il suo libro?

I fan sono sempre curiosi di conoscere i retroscena degli artisti e questa potrebbe essere l’occasione giusta.

Abbiamo scoperto che l’autore delle celebri canzoni “Patrizia” e “Scalea” è una persona molto profonda e riflessiva. Le è costato “raccontarsi”?

Senatore è uno psichiatra, ha tirato fuori ricordi che avevo rimosso. Senza di lui forse non lo avrei fatto.

 

 

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