Si è svolta questa mattina presso l’ospedale di Boscotrecase la manifestazione indetta dal Movimento “Ce Avite Accise a Salute” per la riapertura del Pronto Soccorso, chiuso ormai da quasi quattro anni e finito nelle polemiche per non aver accettato una neonata con crisi respiratoria in atto, deceduta poi durante il trasporto presso il nosocomio di Castellammare.
Atmosfera tesa tra i partecipanti che hanno accompagnato gli interventi succedutesi, tra cui quello del senatore Orfeo Mazzella, che ha puntato il dito direttamente contro il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, responsabile dello stato di malasanità in cui versa il comprensorio vesuviano ed ha promesso una nuova interrogazione parlamentare.
Il Governatore dal canto suo rimanda al mittente le accuse, parlando di sciacallaggio politico, imputando alla penuria di personale ospedaliero la causa della mancata riapertura del Pronto Soccorso.
“Anni di scelte politiche elettorali e clientelari che ricadono sulla pelle dei 350mila cittadini del comprensorio che si ritrovano a non avere una struttura di primo soccorso immediatamente raggiungibile”. Queste le parole dei portavoce del movimento.
“Una partecipazione oltre ogni rosea aspettativa che non si ferma oggi, ma proseguirà con un presidio permanente perso l’ospedale di Boscotrecase. I città vesuviani sono stanchi del rimbalzo di responsabilità tra politica nazionale e la regione Campania”.
E ancora “L’autonomia differenziata ha tagliato ingenti risorse al Sud, per scuola, trasporti e sanità ma il governatore De Luca non può nascondersi dietro il paravento dei fondi destinati alla salute. Non crediamo più alla narrazione che ci manca personale ospedaliero, considerato che prima del Covid la medicina d’urgenza nel nosocomio boschese funzionava benissimo”.
“Occorre fare scelte coraggiose e tagliare i veri sprechi, mancano 300 mila prestazioni di pronto soccorso, segno che i cittadini scelgono di non curarsi, e le ultime esternazioni del Governatore circa la presenza di un altro ospedale a 5 minuti, l’ospedale Maresca, e segno che il primo cittadino campano è completamente distaccato dalla realtà.”
“Vogliamo il pronto soccorso – ribadiscono nel loro intervento anche i portavoce delle numerose associazioni intervenute- un ospedale sicuro, dove curarci, vogliamo la possibilità di nascere con una medicina territoriale di genere, con una pediatria ed una ginecologia, reparti presenti fino a pochi anni fa, anche nell’ospedale civile di Torre Annunziata dove era stata promesso la realizzazione di un presidio territoriale di primo soccorso, anch’esso mai realizzato”.
“De Luca la deve smettere di raccontare di ciò che non sa – concludono senza mezzi termini – e fare sciacallaggio sanitario in un territorio in cui 350mila abitanti non si curano più e preferiscono morire nelle proprie abitazioni piuttosto che nel traffico congestionato che porta agli ospedali di Castellammare o Torre del Greco o della cintura metropolitana.”
Alla termine della manifestazione è stato piantato un albero di ulivo, segno di pace e speranza, “L’albero della salute” a simboleggiare un servizio sanitario pubblico che deve radicarsi in un territorio in cui sta diventando impossibile curarsi.
foto di Gino Malacario

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