Napoli: servizio dei carabinieri contro “terra dei fuochi” e reati ambientali nel vesuviano. Meccanici e lavaggisti sversano nella rete comune. Titolari di opifici con lavoratori a nero e senza registri rifiuti. A Terzigno scoperto pastificio abusivo con clandestini al lavoro.
Servizio di controllo coordinato del territorio da parte dei Carabinieri di Napoli predisposto ed effettuato per contrastare le condotte illecite connesse agli sversamenti illegali di ogni tipo nel vesuviano e ai roghi di rifiuti che caratterizzano la cosiddetta “terra dei fuochi”.
Denunciate 24 persone. Sequestrate 12 attività produttive. Scoperte 7 discariche a cielo aperto.
Perseguiti numerosi casi di sversamento diretto nelle fogne dei liquidi derivanti dal lavaggio o dalle riparazione e manutenzione di autovetture, con la chiusura di officine e impianti che operavano senza alcuna autorizzazione.
Ancora una volta emersi numerosi casi di “lavoro nero” imposto a extracomunitari che venivano impiegati in opifici tessili senza alcuna forma di previdenza e assistenza.
Nelle attività ispezionate non c’erano i registri di carico e scarico dei rifiuti, che venivano ammassati nelle vicinanze in attesa di essere smaltiti illegalmente.
A Terzigno è stato scoperto un pastificio gestito da una cinese. La 60enne, titolare di una attività di produzione alimentare in via San Felice, non aveva il formulario per lo smaltimento di rifiuti. Si è resa responsabile di violazioni penali in materia di igiene e sicurezza sul lavoro. Impiegava 3 lavoratori “a nero”, 2 dei quali clandestini.
Nella parte retrostante dell’attività aveva realizzato un pastificio abusivo. All’interno dell’impianto “fantasma” i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato circa 2.000 kg. di pasta, 24 sacchi di farina di grano duro e i macchinari per la produzione, in pessime condizioni igienico sanitarie.
Scoperta e sequestrata una discarica a cielo aperto in via Limite di Cavallo a Qualiano. Su suolo pubblico sono stati rinvenuti 10 veicoli (9 auto e un furgone) che erano stati cannibalizzati e poi dati alle fiamme. Classificati come rifiuti speciali pericolosi, sono stati recuperati e avviati a regolare smaltimento.
A Castellammare sono stati individuati sulla pubblica via 3 abbandoni di amianto (frammenti di onduline per coperture esterne e parti di colonne pluviali) segnalati alle autorità competenti per le attività di rimozione.
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