giovedì 5 Dicembre 2024
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Sfruttamento della prostituzione al Centro Direzionale: 3 condanne in appello

Napoli. La Corte di Appello di Napoli, con sentenza del 30-03-2021, ha condannato ad anni 4 e mesi 8 di reclusione più 2600.00 euro di multa, Gasparini Claudiu Stefan, considerato il capo insieme al fratello Toni (risultato irreperibile), dell’organizzazione che reclutava in Romania ragazze da far prostituire nelle zone adiacenti il Centro Direzionale di Napoli. L’uomo, difeso dall’avvocato penalista Rosario Arienzo, provvedeva a gestire, controllare e sfruttare le predette facendosi consegnare i proventi dell’attività, in parte attraverso versamenti e vaglia diretti in Romania tramite sistema Western Union o Money Gram.

La Corte di Appello ha, inoltre, condannato anche altri due membri dell’organizzazione: Coletta Raffaele – autista e factotum delle prostitute – nella misura di anni 3 mesi e giorni 20 di reclusione più 1400.00 euro e Dumbraveanu Elena Madalina (che oltre a prostituirsi, gestiva e controllava l’attività delle ragazze appena giunte a Napoli) nella misura di anni 2 mesi 10 giorni 20 di reclusione più 100.00 euro di multa.

Qui la storia e la suddivisione dei compiti dell’organizzazione

Centro Direzionale, sfruttamento della prostituzione: ai domiciliari il capo della gang

 

Sfruttamento della prostituzione al Centro Direzionale: la sentenza in primo grado

La sentenza di primo grado del Tribunale di Napoli il 17/07/2020 aveva condannato i suddetti soggetti a:

  • Gasparini Stefan – pena di anni 6 di reclusione ed euro 4 mila di multa oltre al pagamento delle spese processuali e di custodia cautelare in carcere. Interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e interdizione legale durante l’esecuzione della pena. A pena espiata, l’allontanamento dal territorio dello Stato
  • Dumbraveanu Elena Madalina – pena di anni 3 di reclusione ed euro mille di multa oltre al pagamento delle spese processuali e di custodia cautelare in carcere. Interdizione dai pubblici uffici per 5 anni;
  • Coletta Raffaele – pena di anni 4 mesi 4 di reclusione ed euro 2 mila di multa oltre al pagamento delle spese processuali e di custodia cautelare in carcere. Interdizione dai pubblici uffici per 5 anni

 

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