Somma Vesuviana. Mamma e figlia agli esami di maturità nello stesso giorno si ritrovano, in due istituti diversi, a scegliere la stessa traccia per la prova di Italiano. Riceviamo e pubblichiamo con piacere la lettera dea mamma che ci racconta le sue emozioni.
Ed è il tempo
Voglio iniziare questa mia lettera citando un libro di poesie scritto dal noto poeta sommese Angelo Di Mauro, del quale faccio mio il titolo come riferimento ad un desiderio che, da tempo inseguo. Solo ora,le condizioni hanno fatto si che si potesse realizzare. L’esame di Stato,il percorso conclusivo di un lungo ciclo di studi, la tanto ambita maturità scolastica. Mi ritrovo tra i banchi dopo 33 anni con l’ansia di una 18enne, con la voglia di riscatto: mi rimetto In gioco, pensando che non bisogna mai arrendersi e che bisogna avere la tenacia e la determinazione per perseguire le proprie ambizioni, per raggiungere gli obiettivi desiderati. La cosa più straordinaria che potesse accadere è stata svolgere la prova di italiano contemporaneamente con mia figlia. Ebbene si,anche lei si diplomerà. In lei ho preso coraggio e mai mi sarei aspettata di condividere la stessa esperienza in due luoghi diversi e di scegliere la stessa traccia:il testo di Vera Gheno e Roberto Mastroianni “Tienilo acceso” un saggio sui social network. La gioia ha pervaso entrambe perché, dopo tante storie tristi di cronaca (non ultime quelle che riguardano il difficile rapporto genitori \ figli) questo strumento tanto screditato ha portato ad una splendida conclusione,cioè il saper cogliere l’aspetto positivo della comunicazione. Una citazione del grande maestro “Eduardo de Filippo” ci ricorda che gli esami non finiscono mai. Concludendo con un’espressione beneaugurante mutuata dal titolo di un famoso libro di Marcello d’Orta e reso celebre dalla trasposizione cinematografica della grande regista Lina Wertmuller “Io Speriamo che me la cavo”.
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