giovedì 18 Aprile 2024
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Somma. Puglia, M5S: “Vergogna Soficoop, no agli sgomberi”

SOMMA VESUVIANA. M5S sulla vicenda So.Fi.Coop: “No agli sgomberi delle 50 famiglie delle palazzine So.Fi.Coop a Somma Vesuviana”.

Interrogazione al Governo del senatore del Movimento 5 Stelle Sergio Puglia: “I cittadini non paghino omissioni e connivenze dei loro amministratori”

“Dopo 30 anni di abusi, illeciti e ingiustizie subite, si rischia di vedere ora calare l’ultima mannaia su cinquanta famiglie di Somma Vesuviana, che a partire da venerdì prossimo potranno essere cacciate dalle loro case”. E’ l’allarme lanciato dal senatore del Movimento 5 Stelle, Sergio Puglia, firmatario di un’interrogazione ai ministri di Infrastrutture, Trasporti e Interno sul caso So.Fi.Coop e il conseguente dramma degli abitanti delle palazzine residenziali di via Milano, a Somma Vesuviana. Una vicenda che affonda radici nel 1979, quando fu assegnata  alla So.Fi.Coop Spa (oggi srl in liquidazione) la realizzazione di  abitazioni nell’ambito di un bando regionale per l’edilizia agevolata. Agli assegnatari toccò il versamento di una caparra da 80 milioni di lire. I restanti 60 milioni sarebbero stati erogati attraverso un mutuo stipulato in convenzione col Banco di Napoli. Un accordo da definire all’atto di un contratto che non c’è mai stato in quanto i cantieri furono aperti su suoli non espropriati. I proprietari di quei terreni, dopo una battaglia giudiziaria, sono stati risarciti della somma di 3 milioni di euro anticipati dal Comune di Somma Vesuviana – che dovrà rivalersi sulla So.Fi.Coop – a cui spettava di vigilare sulla correttezza delle procedure.  La restante parte di 60 milioni a famiglia non più erogata è stata intanto ceduta alla società fiduciaria Sofir, con sede legale a Bologna, che ha ottenuto la vendita all’asta giudiziale degli appartamenti e lo sgombero delle 50 famiglie. Nella loro interrogazione, il senatore Puglia sottolinea le molteplici “omissioni e connivenze di cui il Comune di Somma Vesuviana si è reso responsabile” e che, sebbene a febbraio 2016 “sia stato conferito l’incarico ad un professionista per il recupero del credito di circa 3.000.000 di euro che il Comune vanta nei confronti di So.fi.Coop, ad oggi risulta che l’azione non sarebbe stata avviata”. Nel chiedere che venga evitato lo sgombero delle 50 famiglie, scongiurando inevitabili problemi di ordine pubblico, nel testo dell’interrogazione viene ricordato che quella che doveva essere un’opportunità di sviluppo”, con la creazione di un nuovo quartiere “si è trasformata in una paradossale vicenda giudiziaria civile e penale che mette a repentaglio non solo il diritto alla casa delle 50 famiglie effettivamente coinvolte ma di tutti i contribuenti sommesi”. Ai ministri interrogati si chiede, infine, di verificare gli eventuali rapporti tra la Sofir e la So.Fi.Coop e di chiarire, attraverso l’amministrazione comunale, perché non si sia provveduto alla revoca della convenzione”.

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