giovedì 5 Dicembre 2024
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Tavola rotonda sul carcere e reinserimento sociale a Cercola

CERCOLA. Tavola Rotonda. Carcere e reinserimento sociale: una questione costituzionale.
Venerdì 12 aprile, ore 17, alla Biblioteca comunale di Cercola per la presentazione di “Mi chiamano sbandato” del detenuto Eugenio Deidda.

Reinserimento sociale per gli ex detenuti: un dovere morale ma soprattutto una questione costituzionale. E’ il dibattito che venerdì, 12 aprile alle ore 17, andrà in scena alla Biblioteca comunale di Cercola (via Nuova. 103 Cercola – Zona Caravita). “Tavola Rotonda. Carcere e reinserimento sociale: una questione costituzionale” è un evento, patrocinato dal Comune di Cercola, organizzato dall’associazione Dimensione
Forense, ormai un punto di riferimento inamovibile nel panorama dell’associazionismo giudiziario campano ed italiano. Temi di inclusione si mescoleranno ad un’attenta lettura del diritto carcerario e costituzionale. Il tema ruota intorno alla presentazione del libro “Mi chiamano sbandato” di Eugenio Deidda, edito nel 2019 da Il Galeone. L’autore, attualmente detenuto, sarà presente in via eccezionale grazie ad un permesso.
La presentazione inizierà alle ore 17 aprendosi con i saluti dell’avvocato Armando Rossi, consigliere del COA (Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli), e poi dal presidente di Dimensione Forense, Francesco Donzelli. Il dibattito, moderato dal giornalista di FanPage, Giuseppe Manzo; vedrà alternarsi al microfono Eugenio Deidda in arte Edmond, autore del libro “Mi chiamano sbandato” edito nel 2019 da Il Galeone, Carmine Antonio Esposito, ex presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli; il prof. Samuele Ciambriello, Garante dei Detenuti della Regione Campania, Immacolata Romano, avvocato penalista, Giuseppe Milazzo, avvocato penalista e coordinatore Dipartimenti di Dimensione Forense.
Durante l’incontro interverrà anche il Sindaco di Cercola, Vincenzo Fiengo.
“Di carcere e reinserimento sociale non se ne parla mai abbastanza e noi di Dimensione Forense, che ho l’onore di presiedere, abbiamo deciso di farlo presentando il libro ‘Mi chiamano sbandato’ – ha spiegato Francesco Donzelli, presidente di Dimensione Forense-. Ringrazio il Garante detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello, che ha accolto il nostro invito. Di estrema importanza è la presenza dell’avvocato Armando Rossi del Consiglio dell’Ordine di Napoli nonché componente dell’Organismo Congressuale Forense. Un ringraziamento va al. Sindaco del. Comune di Cercola che ha patrocinato il convegno offrendoci la disponibilità della biblioteca comunale. È importante che di questi temi se ne discuta sui territori, coinvolgendo la cittadinanza attiva, perché il rischio che troppo spesso si corre è quello dell’autoreferenzialità. Noi siamo invece convinti della necessità di portare all’esterno la discussione, aggregando cittadini, avvocati e istituzioni. Carcere e reinserimento sociale non sono problemi che riguardano solo alcuni o ascrivibili ai soli addetti ai lavori, ma sono argomenti che interrogano l’intera comunità democratica”.
Chiosa importante anche quella del Consigliere dell’ordine degli avvocati di Napoli, Armando Rossi: “Il carcere è uno di quei temi da porre con sempre maggiore insistenza nel dibattito politico e culturale del nostro paese. La privazione della libertà non può e non deve assolutamente coincidere con la sottrazione della dignità umana del detenuto. Penso al sovraffollamento carcerario, i cui numeri raccontano il dramma di una vera e propria emergenza sociale. Altro tema centrale e nevralgico è quello del reale inserimento sociale dopo la detenzione: non dimentichiamo che lo scopo precipuo della pena è quello della rieducazione. Ebbene, temi importanti che interrogano tanto il Legislatore quanto tutti gli operatori del diritto. Come rappresentante del COA Napoli e dell’OCF ho accolto con molto piacere l’invito al convegno promosso dall’associazione Dimensione Forense. È importante che su questi temi l’avvocatura sia compatta e coesa, facendo sentire la propria instancabile voce”.
Infine Samuele Ciambriello, che si definisce come “Garante campano delle persone private delle libertà personale” dediche importanti parole allo scritto ed all’autore: “Questo libro rappresenta un unicum di straordinarietà ed emozioni – dice -. L’autore porta al grande pubblico un proprio bagaglio esperienziale con uno strumento quasi lirico. Chiosa con un linguaggio asciutto un viaggio entusiasmante che mette insieme percorsi di vita che non temono il rischio della contaminazione, ed anzi è lui stesso a contaminare gli altri. Voglio vivere l’attesa e lo stupore di incontrarlo faccia a faccia e per quelli che verranno alla presentazione garantisco che ci sarà questo un grande trasporto emotivo ed una contaminazione di idee importante”.

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