giovedì 27 Marzo 2025
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Teatro Umberto di Nola, Nancy Brilli e Chiara Noschese in “Manola”

Una commedia irriverente e fortemente umoristica quella andata in scena lo scorso 10 febbraio al teatro Umberto di Nola. Manola, questo il titolo della piece teatrale, tratta dalla penna della scrittrice Margaret Mazzantini che la scrisse nel lontano 1995, portandolo in scena proprio assieme a Nancy Brilli per la regia di Sergio Castellitto, marito della Mazzantini dal 1987. Dall’opera teatrale la casa editrice Mondadori ne ha tratta anche un romanzo, edito nel 1998.

Un atto unico della durata di circa 80 minuti dove lo spettatore si trova di fronte a divertimento e riflessione allo stesso tempo.

La trama della rappresentazione segue la falsariga del romanzo: due sorelle gemelle in contrasto tra loro, come due pianeti opposti nello stesso emisfero emotivo. Anemone (Nancy Brilli), sensuale e irriverente, che aderisce ad ogni dettaglio della vita con vigoroso entusiasmo, e il suo opposto Ortensia (Chiara Noschese), uccello notturno, irsuta e rabbiosa creatura in cerca di una perenne rivincita. Le due per un gioco scenico si rivolgono alla stessa terapeuta dell’occulto e svuotano il serbatoio di un amore solido come l’odio.

Ed è come carburante che si incendia provocando fiamme teatrali ustionanti, sotto una grandinata di risate. In realtà la Manola del titolo, perennemente invocata dalle due sorelle, interlocutore mitico e invisibile, non è altro che la quarta parete teatrale (il pubblico) sfondata dal fiume di parole che Anemone e Ortensia rivolgono alla loro squinternata coscienza attraverso un girotondo di specchi, evocazioni, malintesi, rivalse canzonatorie. Una maratona impudica e commovente, che svela l’intimità femminile in tutte le sue scaglie. Come serpenti storditi le due finiranno per fare la muta e infilarsi nella pelle dell’altra, sbagliando per l’ennesima volta tutto. Perché un equivoco perenne le insegue nell’inadeguatezza dei loro ruoli esistenziali. 

L’ambientazione della pièce si svolge in una stanza d’albergo distrutta e opprimente in cui Anemone e Ortensia, le due gemelle in contrasto fin da prima della nascita sono una, “un fiore sgargiante che sboccia in pieno sole, l’altra una pianta senza petali favorita dall’ombra” e si muovono nella catastrofe avvenuta come se fosse normale, ormai abituate ad arrampicarsi con disinvoltura sul caos, a sopravvivere. Ortensia, spettrale e vestita di nero, Anemone raggiante e coloratissima: due persone talmente diverse da rappresentare gli opposti archetipi della femminilità.

Introversione contro estroversione, profondità contro superficie, tanti problemi contro nessun problema. Ma con tutte le loro differenze, Ortensia e Anemone sono accomunate da un’esilarante capacità di raccontarsi, da una gustosissima rappresentazione-confessione della propria femminilità. E non solo: i loro ruoli si possono benissimo invertire; e così la donna nera e la donna coloratissima non sono due entità distinte, due estranee sorelle gemelle, ma diventano due facce della stessa medaglia. E il loro racconto alla bizzarra e stravagante Manola è fatto solo per avere attenzione e comprensione. 

“Manola” è un testo “sfrenato” con due interpreti formidabili, in grado di dare prova della loro versatilità affrontandolo con un linguaggio comico, colto e gergale, in cui alto e basso si alternano proprio come nella realtà, raccontando una tragedia contemporanea in chiave di commedia esilarante. 

 

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Saverio Falco
Saverio Falco
Giovane studente, intraprendente, ricco di fantasia, creativo e gioioso. E' veramente un piacere avere tra noi autori, scrittori, giornalisti, filosofi, ma soprattutto ragazzi come quello odierno: un'anima che ama la cultura in tutte le sue sfaccettature, che trasmette un pensiero legato all'amore puro, dai sentimenti profondi. Nel 2012 fa il suo battesimo con la carta stampata, rivelando all'attenzione di noialtri lo spirito polivalente dell'esistenza. (A cura del poeta GIANNI IANUALE)

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