I derby, a tutte le latitudini, ed a tutti i livelli, sono sempre derby.
E così, la gara tra Mariglianese PG e Mariglianese Calcio è accompagnata da tutti i crismi tipici di queste partite: tensione, voglia di rivalsa, desiderio di primeggiare nell’oasi cittadina e quel (sano, sanissimo) agonismo che in settimana ha fatto andare le gambe a mille.
Buona parte dei giocatori delle due squadre si conoscono, sono coetanei, si esce insieme, ci si incontra e tra sfottò e scongiuri del caso si arriva a sabato.
La gara è maschia, ruvida, come ci si aspetta, ma anche piena di rispetto reciproco.
Il primo tempo, poco entusiasmante, lo si può sintetizzare in un doppio studio e con una maggiore attenzione a non concedere piuttosto che ad attaccare.
Si rientra negli spogliatoio con la sensazione che la gara possa essere decisa solo da un episodio e così accade: intorno al quarto d’ora un indemoniato Puzella semina il panico in area di rigore ospite e viene steso. Calcio di rigore ineccepibile.
Un glaciale Moccia trova la rete del vantaggio dei padroni di casa.
Sembra l’episodio che può cambiare la gara a favore dei padroni di casa ma il calcio, si sa, è scuola di vita anche per le mosse improvvise, per i click mentali che trasformano le situazioni.
Il capitano ospite, il roccioso centrale Capasso, racconta al termine della gara che dopo il goal, guardando i compagni, ha pensato:”Ora la vinciamo”.
E così inizia il forcing: venti minuti di pressione continuata che, unitamente ai cambi azzeccatissimi di mister Aliperti, portano la Mariglianese Calcio a stringere d’assedio l’area di rigore dei padroni di casa.
E quindi, al 24esimo il neo entrato Caso approfitta di un paio di indecisioni difensive per incunearsi in area: rigore.
Persico realizza nonostante l’estremo difensore tocchi il pallone.
1-1.
Ancora Caso, scatenato, rincorre una velenosa palla vagante sull’out di destra e mette al centro il più classico dei tiri/cross velenosissimi: traiettoria mortifera e sorpreso l’estremo difensore.
È il minuto 39 del secondo tempo ed il risultato è ribaltato.
Il pathos gli ultimi minuti è quello che ci fa amare questo sport e che fa esplodere la gioia ospite al triplice fischio del direttore di gara.
Amiamo questo sport per le grandi emozioni che ci regala ed il ricordo più vivido e bello è il lungo abbraccio scambiato con il presidente Amore che ha vissuto la gara con il trasporto tipico di chi ama i suoi colori.
Al termine della gara, in un clima di serenità e rispetto, si svolge anche lo stupendo terzo tempo condotto dalla PG Mariglianese che testimonia ancora una volta come Marigliano sia patria di sport e reciproco rispetto.
