giovedì 18 Aprile 2024
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Tolta la scorta a Sandro Ruotolo: il giornalista che lotta contro la camorra

Tolta la scorta armata al giornalista Sandro Ruotolo, cronista e giornalista impegnato in prima linea alla lotta contro la mafia.

Una decisione che lascia dell’amaro in bocca: tolta la scorta a Sandro Ruotolo, giornalista da sempre impegnato in prima linea per la lotta alle mafie. Numerose le sue inchieste, solo per citarne alcune quella sulla Terra dei Fuochi, sulla camorra casertana e tante altre. Un simbolo moderno, di resistenza, ma soprattutto di denuncia alla criminalità organizzata, per questo oggetto di minacce da parte dei clan e la decisione di porlo sotto scorta armata. Ma l’indignazione del mondo giornalistico, politico e civile si fa sentire, tantissimi i messaggi di solidarietà che in queste ore stanno “riempiendo” la sua bacheca Facebook. Intanto il segretario generale e presidente della Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana), Raffaele Lorusso con Giuseppe Giulietti, insieme al segretario del Sugc ( Sindacato unitario giornalisti della Campania) Claudio Silvestri hanno espresso, in una lettera indirizzata al premier Giuseppe Conte, tutto il loro sostegno ad uno dei cronisti più amati d’Italia: “Le segnaliamo l’improvvisa decisione levare la scorta a Sandro Ruotolo, coraggioso cronista sottoposto a vigilanza dopo le sue inchieste sulla camorra a Caserta e dintorni. Lei medesimo, di recente a Napoli, ha avuto modo di apprezzare il coraggio e l’autorevolezza professionale di Ruotolo e avrà modo di ribadire anche la sua contrarietà a questa decisione. Sandro Ruotolo, ancora oggi, continua ad essere un punto di riferimento per centinaia di giovani che tentano di contrastare la criminalità organizzata. La sue inchieste, pubblicate da Fanpage, hanno contributo ad “Illuminare” territori occupati dalle mafie e hanno aiutato lo Stato a contrastarle. Sandro Ruotolo ha anche accettato l’incarico di presidente dell’Unione cronisti della Campania e rappresenta una punto di riferimento per tutte le istituzioni della professione e,soprattutto, per i cronisti più giovani, precari ed esposti alle aggressioni della criminalità. Levargli scorta sarebbe una scelta incomprensibile pericolosa e lo metterebbe in condizione di non poter più proseguire nell’impegno di questi anni. Siamo certi che non mancherà di far sentire la sua voce a sostegno i questa battaglia di civiltà e di libertà”. Solidarietà e sostegno arriva anche da Enrico Fierro, giornalista del “Il Fatto Quotidiano” che scrive:” Non conosciamo i motivi della decisione, ma sappiamo con precisione chi odiava e odia Sandro. La camorra della monnezza, quella che ha sempre giocato alla pari con massonerie, politica e apparati dello Stato, e oggi anche i razzisti di ogni risma e colore. I tempi sono bui, prevale l’odio, e i giornalisti che raccontano il lato nero dell’Italia vanno fermati”. Parole d’ammirazione arrivano anche dal senatore Nicola Morra presidente della commissione Antimafia: “Inutile dire che ha tutta la mia stima ed apprezzamento per il suo lavoro di giornalista impegnato da decenni contro le mafie. Per il suo impegno è stato minacciato, perché sta sul campo e racconta il reale, senza giri di parole. Si devono proteggere i giornalisti esposti. Sandro è uno di questi. Nel rispetto del lavoro delle istituzioni preposte, io sto con Sandro”. La storia insegna che le persone oneste, quelle che si battono per la verità in difesa dei diritti dei più deboli, degli emarginati e di una società danneggiata dalla criminalità, vanno difese in nome della giustizia. Per tutti noi Sandro Ruotolo è una “persona onesta”.

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