giovedì 22 Maggio 2025
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Tragedia di Sarno sulla sentenza del Comune, il sindaco: “Andremo fino in Europa per i nostri diritti”

“Una sentenza assurda. Nelle motivazioni si dice che il sindaco non aveva tenuto conto della mappa dei rischi o non aveva attivato il comitato per la sicurezza del territorio. Secondo me è abdicare a quelle che sono le responsabilità di uno Stato, che prima ancora di emettere una sentenza deve tutelare ogni singolo cittadino e prima ancora coloro che sono morti”. Queste le parole di Francesco Squillante, sindaco di Sarno sulla sentenza della Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibili tre ricorsi presentati per la condanna del Comune sui risarcimenti dopo la tragedia del 1998 in favore di due gruppi familiari. E poi ancora Squillante tuona: “Andrò fino in Europa per i nostri diritti”.
Tra il 5 e il 6 maggio persero la vita 160 persone di cui 137 solo a Sarno. Vi furono oltre 140 le frane e oltre due milioni di metri cubi di materiale travolsero anche i comuni di Quindici, in Irpinia, e San Felice in Cancello, in provincia di Caserta. A seguito dell‘alluvione di 27 anni nacque il Decreto-Legge n. 180 del 1998, noto come “Decreto Sarno”, successivamente convertito nella Legge n. 267 del 3 agosto 1998. A tal proposito, abbiamo chiesto al primo cittadino in due decadi, un lustro e due anni quanto lavoro ci sia per prevenire altre stragi. Cos’è cambiato dunque?
“Oggi sul nostro territorio – dice Squillante – ci sono oltre dieci vasche di laminazione. In passato ne erano quattro/cinque. La manutenzione è quello che a noi desta molta preoccupazione ma fortunamente la Regione Campania ci ha dato risposte perché ci ha aggiudicato circa 8 milioni per la manutenzione delle vasce e dei canali”.

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