SOMMA VESUVIANA. Da giorni il suo nome è quello proposto da Noi Sud-Lista Cuore come vicesindaco dell’esecutivo di Pasquale Piccolo, da giorni con la stessa tenacia sul suo nome è stato messo un veto che ha portato il sindaco a nominare una giunta incompleta. Oggi a togliere dall’impasse l’amministrazione comunale è proprio il diretto interessato, il giovane imprenditore Vincenzo Cimmino, che ritira la sua candidatura.
“Il senso di responsabilità mi ha fatto prendere questa decisione”, spiega Cimmino, “Se io dovevo rappresentare un blocco all’attività amministrativa mi auguro che ora, rimuovendolo, possano correre”. Il blocco cui il mancato vicesindaco fa riferimento è il fatto che per questioni di “opportunità” Piccolo non voleva nominarlo assessore, avendo Cimmino il papà che lavora all’interno del locale comando di Polizia Municipale e dunque diventava difficile per lui governare e controllare quegli uffici. “Meglio un passo indietro che continuare a pensare che per colpa mia si debba bloccare l’attività amministrativa”, aggiunge, “se poi si parla di incompatibilità posso dire che mio padre aveva proposto di mettersi in aspettativa, per tutto il tempo del mio eventuale mandato. Anche se questa ipotesi, secondo il sindaco, non avrebbe risolto il problema ma solo aggirato. Inoltre di eventuali incompatibilità ne vedo altre, con parenti e affini che lavorano al Comune negli stessi settori di competenza di alcuni assessori, mi auguro che la stessa cura e attenzione che si è dedicata al mio caso venga usata in futuro anche per eventuali nomine e assegnazioni di incarichi a mogli, cugini e via discorrendo”.
Cimmino aveva reso nota la sua decisione su Facebook nel primo pomeriggio: “La politica fin da ragazzo forse l’ho capita in modo nettamente diversa dalla realtà che oggi vivo. È notizia nota che la lista Noi Sud – Allocca per Somma aveva indicato il sottoscritto quale loro rappresentante nella nascente Giunta Comunale; un documento sottoscritto dai tre consiglierei comunali d’appartenenza non è servito infatti ad eliminare un veto che secondo il Sindaco mi vedrebbe incompatibile a ricoprire tale carica in quanto figlio di un dipendente comunale. Nonostante ritengo fortemente ingiusta questa posizione assunta sono un cittadino rispettoso delle Istituzioni e ho chiesto a coloro che hanno proposto il mio nome di ritirarlo dal tavolo delle trattative. Ringrazio i consiglieri Umberto Parisi, Costantino Beneduce,Barone Preziosa, e i delegati di lista Gaetano Di Matteo Pasquale Molaro Michele Cimmino che hanno creduto in me fino alla fine. Un veto in Giunta non ferma la mia voglia di continuare a fare politica…quella VERA, fatta da UOMINI e IDEE. I miei auguri vanno al Sindaco e all’intera Amministrazione…a tutti buon lavoro”. Questo aveva scritto ed in effetti i tre consiglieri comunali in questi giorni avevano stilato, a suo sostegno, un documento, ma anche quello è caduto nel vuoto. “Non credo che non considerare la scelta di tre consiglieri sia una questione personale, bensì politica”, conclude Cimmino, “di certo non era una decisione piombata dal nulla, ma attentamente valutata. Prendo atto di quanto si è verificato e decido pertanto di fare un passo indietro e liberare il campo da qualsiasi polemica”.
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