giovedì 28 Marzo 2024
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Zona Rossa e senza fissa dimora, l’appello di Acli Napoli

NAPOLI. Sono più di 2000 i senza fissa dimora a Napoli e provincia, un
esercito di diseredati che nel periodo più difficile dell’anno, a cui già va incontro per
l’arrivo della stagione fredda, vede aumentare con le limitazioni della nuova zona
rossa l’incertezza delle proprie necessità alimentari in un vissuto già messo
quotidianamente a dura prova. Un esercito che ben presto unirà alle proprie – solo
lontanamente immaginabili – sofferenze ed ai disagi del freddo invernale, la difficoltà
di ricevere un piatto caldo da chi si preoccupa di garantirlo solidarmente con la
propria attività di volontariato. Rafforzato da una testimonial d’eccezione come
l’artista M’Barka Ben Taleb, ritratta dal fotografo Pasquale Mallardo, è l’allarme
che lancia Acli provinciale di Napoli. “Restare a casa – spiega Pasquale Gallifuoco,
responsabile Acli con delega alla povertà. – è sicuramente il modo migliore per
fermare la pandemia, un gesto di grande responsabilità. Eppure non tutti possono
farlo. C’è purtroppo qualcuno che una casa in cui restare non ce l’ha”.

“Tra le nostre attività – continua Gallifuoco – siamo fortemente impegnati nel
recupero del cibo e nella redistribuzione di quella parte di produzione in eccesso che
andrebbe distrutta, e che invece, grazie al nostro operato, garantisce ai senza dimora
un buon pasto quotidiano”.
L’entrata della Campania in fascia rossa si tradurrà letteralmente in un morire di fame
e di freddo, che per gli indigenti non è un semplice modo di dire. Infatti, con la
chiusura dei punti di ristoro alimentari, ristoranti, pizzerie, bar e laboratori di
rosticceria e tavola calda verrà meno la possibilità di offrire un minimo di sufficienza
alimentare ai bisognosi con l’azione messa in campo da Acli provinciale di Napoli
contro lo spreco alimentare dal 2018.
Dalla sede provinciale di Napoli si precisa che i servizi di CAF e patronato verranno
comunque garantiti all’utenza con la consueta disponibilità.
Forte l’appello di Maurizio D’Ago, presidente delle Acli provinciale di Napoli alle
istituzioni locali: Regione Campania e Comune di Napoli: “Non si muore solo di
Coronavirus, ma anche di freddo e soprattutto di fame.
Da qui un grido d’allarme per richiamare l’attenzione sui i tanti soggetti a rischio
per i quali negli scenari che si vanno aprendo (anche se dovremmo dire che si vanno
chiudendo) non potremo più garantire lo svolgimento della nostra azione solidale.
Sollecitiamo tutte le istituzioni ad avviare ogni forma di attività possibile finalizzata
a garantire l’aiuto ed il sostegno concreto alle fasce più martoriate e pure meno
ascoltate in quanto troppo spesso invisibili per la classe politica”.

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