sabato 27 Aprile 2024
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Avio, reintegrato Santorelli

POMIGLIANO D’ARCO. Il giudice del lavoro del Tribunale di Nola, Paola Martorana, ha condannato la società aeronautica per “comportamento sindacale”. Festa alla “tenda” e congratulazioni dal mondo sindacale e politico al delegato Fiom.


POMIGLIANO D’ARCO. Festa grande ieri sera nella “Tenda della dignità” in viale Impero. Così i 116 cassaintegrati dell’Avio hanno voluto festeggiare il reintegro in fabbrica del delegato Fiom Antonio Santorelli. Il provvedimento è stato disposto dal giudice del lavoro Paola Martorana del Tribunale di Nola, che ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Pino Marziale e Francesco Lauri condannando la società aeronautica per “comportamento antisindacale”.
“Rientro da cassaintegrato come ero prima del licenziamento- ha spiegato Santorelli-. Manterrò, però, le mie funzioni sindacali”. Antonio Santorelli è, infatti, uno dei 116 operai del reparto “Revisioni” messo a cassa integrazione agli inizi di marzo. Ma è anche il delegato della Fiom a discutere con la società aeronautica torinese un accordo onorevole per i dipendenti in esubero dopo la perdita della commessa per la revisione dei motori civili Alitalia JT8D-200, vinta dall’israeliana Bedec. Proprio durante una delle tante proteste contro la crisi industriale, Santorelli agli inizi di marzo viene accusato di aver colpito con un calcio un vigilante nei pressi dei cancelli dello stabilimento di viale Impero durante un acceso battibecco. Il 16 marzo, Santorelli viene denunciato. Inizia la grande manifestazione di solidarietà da parte dei sindacati, delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile. Il 25 marzo, il vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma, visita la tenda allestita fuori ai cancelli Avio dai cassintegrati. Due giorni dopo, i sindacati proclamano uno sciopero cittadino. Poi, scendono in campo le parrocchie cittadine con una lettera alla città e una fiaccolata per le strade della città. Poi, un gran concerto di solidarietà e la festa provinciale del primo maggio organizzata nella città delle Industrie dai sindacati con la presenza del premio Nobel Dario Fo e la senatrice Franca Rame. Ieri, la sentenza del giudice Martorana ha messo la parola fine alla vicenda personale di Santorelli. Ma non alla questione dei cassintegrati. Per questo motivo, fanno sapere gli operai di Viale Impero, la “tenda” non sarà smantellata.
“Mi auguro che con questo atto possano riprendere il dialogo e il confronto per il rilancio di una importante realtà produttiva come l’Avio- ha affermato l’assessore regionale alle Attività produttive, Andrea Cozzolino-. All’azienda rivolgiamo ora l’invito a non mettere in discussione la sentenza, per accantonare definitivamente la vicenda e riprendere il confronto che il provvedimento disciplinare aveva temporaneamente interrotto”. Le parole dell’esponente dell’esecutivo regionale sono soltanto una goccia nel mare delle congratulazioni espresse ieri a Santorelli dal mondo sindacale, istituzionale e politico. In modo particolare, dal Partito della Rifondazione comunista, di cui Santorelli è segretario del circolo aziendale. Uno su tutti, il senatore Tommaso Sodano, pomiglianese doc: “Al tribunale di Nola va un plauso per aver stabilito l’infondatezza delle accuse e per aver difeso la dignità dell’azione sindacale. Era evidente che l’azienda aveva cercato di colpire un delegato sindacale perché si stava battendo per la difesa dei posti di lavoro e per la difesa della missione produttiva dello stabilimento. Il mio invito è di tenere alta la guardia sulla vertenza per garantire ai 116 lavoratori in cassa integrazione prospettive occupazionali e restituire allo stabilimento di Pomigliano il ruolo di presidio centrale per l’industria metalmeccanica dell’intera regione e dell’intero comparto aeronautico”.
Nelle prossime ore, l’ordinanza del giudice Martorana sarà notificata ai vertici aziendali a Rivalta di Torino. Subito dopo, Santorelli potrà finalmente varcare i cancelli dello stabilimento. Sarà accompagnato dal segretario nazionale della Fiom, Gianni Rinaldini.

Francesco Di Rienzo

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