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A Napoli il report conclusivo dell’indagine CENSIS sulla percezione della sicurezza in Campania.

NAPOLI. Tossicodipendenza, microcriminalità, delinquenza minorile e disagio sociale. Questi i primi quattro elementi che nella popolazione della Campania creano maggiormente disagio e allarme sociale. E’ quanto emerge dal report conclusivo dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza curato dal Censis, frutto di un anno di lavoro conclusosiieri, presso l’Hotel Royal-Continental di Napoli. “E’ interessante – rileva Giuseppe De Rita, presidente dell’Centro studi – che nel novembre scorso i dati erano diversi. Maggiore preoccupazione veniva percepita nei confronti della criminalità organizzata, forse anche per il clamore mediatico di alcuni fatti di cronaca di allora. Oggi, invece, a conclusione dell’indagine, emerge un allarme nei confronti delle grandi paure, come la povertà, l’isolamento sociale, o le micro delinquenze, che toccano da vicino la vita quotidiana di ogni cittadino”. Scopo dell’analisi dell’Osservatorio è rilevare i luoghi e i settori su cui puntare nella progettazione delle politiche di sicurezza urbana. Per questo motivo, i dati conclusivi spingono gli amministratori a percorrere strategie di inclusione sociale. “La Regione Campania – ricorda il vice presidente di Palazzo Santa Lucia con delega alla Sicurezza, Antonio Valiante – investe molto in progetti e interventi diretti, con la prevenzione, il sostegno alle vittime della criminalità e il riuso dei beni confiscati. E’ una parte importante nella lotta alla criminalità, ma il tassello su cui si dovrà agire, come conferma la ricerca, è l’incentivazione, nell’ambito delle autonomie locali, di politiche per la tenuta del tessuto sociale, per risolvere il fenomeno della disgregazione che aumenta il rischio, soprattutto nei giovani. Nel Por 2007-2013 sono stati previsti finanziamenti per oltre 100 milioni in interventi diretti”.
Tra i primi interventi, un video che sarà proiettato nelle scuole secondarie della regione che racconta le esperienze positive sul territorio. Tra coloro che quotidianamente operano sul territorio e che sono testimonial della loro attività, don Tonino Palmese, dell’associazione Libera, e Paolo Siani, della fondazione Polis. Il video entra anche nei beni confiscati, dove sono state creati dei punti di aggregazione, nelle terre di Pignataro maggiore e a Casal di Principe, nella casa famiglia intitolata a Don Peppe Diana.
“E’ significativo – illustra Giuseppe Roma, direttore del Censis – che una parte molto ampia della popolazione campana , in particolare nelle provincie di Napoli Caserta che hanno il triste primato di reati commessi in regione – auspica che i propri figli vadano a vivere in altre regioni o in altri paesi. Io la leggo come una richiesta di intervento in campo sociale, piuttosto che delle forze dell’ordine, e spero che si perseguano azioni di sicurezza nell’ambito della coesione sociale e creando condizioni di sviluppo per far restare i giovani sul territorio”.
L’indagine sulla percezione della sicurezza è stata realizzata con integrando i dati del ministero dell’Interno sui reati commessi con l’indagine sulla percezione della sicurezza condotta su un campione di 2000 campani per l’anno 2006. Alla presentazione del rapporto conclusivo, anche il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano.
“ Ci sono segnali di speranza rilevanti – dichiara Mantovano a conclusione dei lavori – come il 26% del campione che riconosce l’importanza degli spazi di integrazione. Il disegno di legge sulla sicurezza in progetto da parte del Governo tende a dare spazio, insieme a misure attive di contrasto alla criminalità, al sequestro e confisca dei beni illeciti, contro il riciclaggio e favore delle vittime dell’usura e del racket, anche questo indirizzo, per far recuperare al corpo sociale la coesione necessaria a ribellarsi e a contrastare la criminalità diffusa”.
Alla tavola rotonda sul tema sicurezza hanno partecipato inoltre: il presidente dell’Acen Ambrogio Prezioso, il segretario nazionale dell’Ugl Renata Polverini, e Wilma Mazzocca, del Forum terzo settore.
L’Osservatorio regionale della sicurezza urbana è un progetto finanziato dalla misura 3.23 del Por 2000-2007 e realizzato dall’Ati Censis, Adacta, Sole 24 ore, Iprs.

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