Home Attualità Assoluzione di Maria Teresa Giglio, ancora una svolta nel Caso Tiziana Cantone

Assoluzione di Maria Teresa Giglio, ancora una svolta nel Caso Tiziana Cantone

La madre di Tiziana Cantone assolta dalle accuse di diffamazione dopo una controversa denuncia per un post sui social: il post che ha generato la querelle era stato scritto da terzi.

Prima la morte della figlia, Tiziana Cantone, poi la battaglia legale ed infine anche una querela per diffamazione per Maria Teresa Giglio. Pochi giorni fa è arrivata l’assoluzione per la donna che si è dovuta difendere da un’accusa per diffamazione avanzata dalla sua ex consulente legale Roberta Bruzzone. Una vicenda particolarmente dolorosa per la donna, che in questi anni ha lottato per far luce sulle dinamiche che hanno portato alla morte di sua figlia: si é sempre battuta non solo la verità ma anche contro gli haters del web che hanno tentato di infangare la memoria di Tiziana.

Nel corso degli ultimi anni, il caso di Tiziana Cantone ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica italiana, diventando un simbolo della lotta contro il cyberbullismo, il reveng porn e la diffamazione online.
In una nuova svolta inaspettata, sua madre, Maria Teresa Giglio,da parte offesa per la morte della figlia e per i numerosi messaggi che offendevano l’onore e il decoro di Tiziana, ed espressamenteanche la sua memoria, si è ritrovata come persona indagata per il reato di diffamazione. Fenomeno delittuoso che ha sempre combattuto nella sua battaglia.

“Finalmente la giustizia ha fatto il suo corso e la madre di Tiziana è stata recentemente assolta dalle accuse di diffamazione in un caso che ha messo in discussione l’interpretazione della legge sui social media, la responsabilità dell’utente e soprattutto proclamato l’innocenza della signora Giglio” ha dichiarato il legale della donna Emiliano Iasevoli.

Tiziana Cantone è diventata tristemente nota nel 2016, quando un video a sfondo sessuale in cui era coinvolta è diventato virale online, portandola a subire un pesante cyberbullismo e, infine, al suicidio. Dopo la sua morte, la madre, Maria Teresa Giglio, è stata coinvolta in una serie di controversie legali, incluso il recente caso di diffamazione.

Il caso di diffamazione: La controversia legale è iniziata quando l’ex consulente legale di Maria Teresa Giglio, ha presentato denuncia per diffamazione a seguito di un post pubblicato sui social. Il post, oggetto di contestazione, è stato inizialmente attribuito a Giglio, ma in seguito è emerso che non era stato scritto da lei. Il Gip ha accolto la tesi sostenuta dalla Giglio e dal suo legale che é riuscito a dimostrare la  estraneità della sua assistita.

La decisione del Tribunale : Dopo un’attenta analisi delle prove presentate, il Giudice ha concluso che Maria Teresa Giglio non aveva scritto il post incriminato e che non vi era alcuna prova a suo carico per dimostrare la sua responsabilità nella diffamazione. Pertanto, è stata assolta da tutte le accuse.

Riflessioni sull’impatto dei social media: Il caso di Maria Teresa Giglio solleva importanti questioni sull’uso dei social media e sulla responsabilità degli utenti per i contenuti condivisi online. La velocità con cui le informazioni si diffondono e la facilità con cui vengono condivise possono avere conseguenze devastanti, come dimostrato dalla tragica storia di Tiziana Cantone. Sarà opportuno riflettere in direzione di una responsabilizzare di chi naviga sui social, fornire regole sull’utilizzo, arrivare ad una forma di riconoscimento digitale come nella realtà mettendo fine alla proliferazione dei profili anonimi e di gruppi chiusi nei quali si inneggia all’odio e alla violenza.

L’assoluzione di Maria Teresa Giglio rappresenta una vittoria importante non solo per lei e la sua famiglia, ma anche per tutti coloro che sono stati coinvolti in controversie legali simili legate all’uso dei social media e per cui proprio la madre di Tiziana Cantone si adopera costantemente affinchè il Governo possa procedere a metter in atto misure più restrittive ed efficienti all’individuazione dei colpevoli.

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