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Casalnuovo in marcia contro la Ramoil: “Brucia Veleni”

casalnuovo marcia no ramoil
casalnuovo marcia no ramoil

CASALNUOVO. La città in marcia contro la Ramoil.  “Brucia Veleni”, il grido dei manifestanti. Ma l’azienda  chiarisce: non effettuiamo alcun tipo di smaltimento e non ritiriamo rifiuti destinati all’incenerimento.

Una grande marcia popolare, una mobilitazione  di massa contro la devastazione ambientale, e soprattutto contro un impianto che da oltre 50 anni è attivo a Casalnuovo: la Ramoil. Azienda di  oli lubrificanti che si erge tra i casermoni del centro abitato. Una realtà  che preoccupa, spaventa, incute terrore tra chi ha deciso di manifestare scendendo in piazza questa mattina al grido di “Block Ramoil”, chiedendone la chiusura. “Oggi siamo in piazza contro Ramoil perché non può più stare qua, da troppi anni è presente nel nostro territorio tra i silenzi dei cittadini e delle istituzioni. Noi studenti non vogliamo più un impianto che ha autorizzazioni per bruciare o recuperare batterie al piombo, scarti di lavorazione chimica di laboratori, catrami acidi, rifiuti pericolosi ecc, tenendo conto anche la raffinazione di oli motore esausti. Insomma,Ramoil non fa bene e non può stare a pochi metri dalle case o dalle scuole, rientra nella direttiva Seveso, ci rendiamo conto che abbiamo una bomba in casa?”. A parlare è Gabriele Aiello, giovane casalnuovese che da qualche anno, dopo che la Terra dei Fuochi gli ha strappato via uno degli affetti più cari,  ha dato vita al movimento C’at accis a salute in prima linea nella lotta al biocidio. Lui con la sua voglia di salvare il mondo, lui con la sua voglia di non vedere più anime innocenti morire, insieme a migliaia di studenti, ha guidato il corteo lungo le strade della città  fino a raggiungere i cancelli della Ramoil dove hanno chiesto ed ottenuto un incontro con i vertici aziendali.

“Vogliamo sapere cosa si brucia qui dentro mentre fuori la gente continua ad ammalarsi e a morire. I vostri codici CER rimandano a sostanze pericolose ed altamente tossiche”, le accuse dei manifestanti. Ma l’azienda replica e, aprendosi al dialogo e ad una futura collaborazione e confronto con istituzioni e cittadini, chiarisce le sue attività: “ RA.M.OIL non effettua alcun tipo di smaltimento,- le parole di Guido Verde, responsabile delle relazioni esterne-  e più precisamente non ritira alcun tipo di rifiuto destinato all’incenerimento; l’attività principale dello stabilimento è rappresentata dalla lavorazione di oli bianchi destinati all’industria farmaceutica, cosmetica e alimentare”.

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