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Cercola. Amministrative, Prefetto riconta le schede dopo sentenza Tar. Scoppia la polemica

CERCOLA. Amministrative di Cercola, la Prefettura riconta le schede elettorali dopo la sentenza del Tar. Scoppia la polemica da parte del ricorrente Giorgio Esposito, candidato sindaco del Pdl alle amministrative del 26 e 27 maggio scorso, escluso dal ballottaggio per sei voti di scarto. Dal riconteggio effettuato risulterebbero solo due i voti validi annullati a favore del candidato escluso.

Il Tar della Campania con la sentenza pronunciata lo scorso 23 gennaio (dispositivo numero 510 del 2014), aveva ordinato il riconteggio delle schede elettorali contestate (in un totale di 10 sezioni, e, il riconteggio dei soli voti attribuiti a Esposito nella sezione 14), alle ultime elezioni, dal candidato Esposito. Quest’ultimo in corsa con una coalizione di centrodestra. In particolare, i giudici della Seconda sezione avevano disposto la rivalutazione delle schede ritenute nulle dai presidenti di sezione perché non conformi alle regole, in quanto presentavano più di una preferenza alle liste di appoggio ai candidati sindaco.

Quindi, secondo i giudici, al fine di tutelare il “favor voti”, se pur nullo il voto di preferenza alle liste, bisognava ritenere valido il voto al candidato sindaco. L’altra mattina negli uffici della Prefettura partenopea si tenuto il riconteggio. Dal verbale dei funzionari della prefettura risulterebbero solo due i voti in più da assegnare a Esposito, tra le schede annullate, perché riportanti una doppia preferenza per i partiti.

Ora, effettuato il riconteggio, i funzionari dovranno depositare presso la Segreteria della Sezione II del Tribunale amministrativo, entro il prossimo 20 aprile un verbale dell’attività svolta. E attendere il giudizio definitivo nell’udienza pubblica fissata per il 10 luglio. Ma è a questo punto che scoppiata è la bufera. Secondo Esposito, invece, nelle dieci sezioni valutate ci sarebbero almeno altri 20 schede che, seppure non rientranti nella fattispecie, così come indicato dal Tar per il riconteggio, sarebbero comunque da assegnare a lui.

Esposito, che era uscito fuori dal ballottaggio per 6 voti di scarto contro il competitor Salvatore Grillo del Pd, anche attraverso i suoi legali, ha chiesto fortemente ai funzionai della prefettura di specificare nei verbali da consegnare al Tar la nuova situazione emersa nel corso dello spoglio. Richiesta, quest’ultima, non accolta invece dal legale dell’attuale sindaco Vincenzo Fiengo, così come dal legale del Comune di Cercola. Ribadendo che bisognava rispettare la sentenza emessa dal Tribunale amministrativo, che in tal proposito citava: “La verificazione avrà ad oggetto solo ed esclusivamente gli elementi indicati, con esclusione di tutte le altre schede e di ogni altro dato non espressamente richiesto con la presente ordinanza”.

Per il candidato escluso l’intera vicenda non si chiude e annuncia ulteriore ricorso, se necessario: “Nelle urne ci sono i voti che dimostrano i brogli elettorali e la mancata verbalizzazione priva il Tar di tutte le informazioni utili per emettere la giusta sentenza”.

Nel frattempo Esposito farà depositare un memoria agli atti in vista della sentenza del 10 luglio: “Altro che sei voti – ammonisce – nelle dieci sezioni controllate è emerso che mi sono stati annullati ulteriori 20 voti validi per un totale di 22 preferenze. Un dato che sancisce in modo chiaro – prosegue – che al ballottaggio non doveva esserci il candidato del Pd, Salvatore Grillo, che aveva un vantaggio di 6 voti ma il candidato Giorgio Esposito del centrodestra. Devo prendere atto – conclude – della superficialità, incompetenza o anche malafede con la quale sono state condotte le operazioni in alcuni seggi elettorali”.

Fonte: Patrizia Panico da Il Mattino area sud-costiera

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