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Clan Mallardo. La Finanza sequestra 20 milioni di euro ad un commercialista

Napoli. Dalle prime ore dell’alba, i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, all’esito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, stanno eseguendo, tra le regioni Campania e
Lazio, sequestri per oltre 20 milioni di euro nei confronti di un commercialista ritenuto legato al clan MALLARDO.
Sottoposti a sequestro, tra le province di Napoli, Caserta, Frosinone
e Latina, oltre 100 tra fabbricati, terreni, quote societarie, autovetture, nonché numerosi rapporti finanziari.

AGGIORNAMENTO
All’esito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, la Guardia di
Finanza di Napoli, ha eseguito, tra la Campania e il Lazio, un provvedimento di sequestro di
un ingente patrimonio, stimato in oltre 20 milioni di euro, riconducibile ad un noto commercialista e al suo nucleo familiare.
I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria partenopeo hanno sottoposto a
sequestro, tra le province di Napoli, Caserta, Frosinone e Latina, 89 fabbricati, 10 terreni, 8
quote societarie, 2 autovetture e numerosi rapporti finanziari.
Originariamente, le indagini della Procura di Napoli avevano evidenziato come le risorse
accumulate nel tempo sarebbero state favorite dal rapporto della famiglia del commercialista
con il clan MALLARDO.
Al riguardo, il padre del commercialista indicato da numerosi collaboratori
come il “tesoriere”, veniva considerato un esponente storico del Clan Mallardo,
riconducendo la sua affiliazione all’epoca della fondazione dell’organizzazione stessa.
Il figlio, laureato in Economia e Commercio, occupandosi della gestione delle varie attività imprenditoriali riconducibili al clan, avrebbe assunto l’incarico di commercialista delle
varie attività imprenditoriali soprattutto nei settori immobiliare ed edilizio.
Le evidenze investigative emerse nel corso degli anni, avrebbero fornito elementi
determinanti circa la partecipazione di al sodalizio criminale
egemone nella zona di Giugliano in Campania; a queste si sono aggiunte le dichiarazioni di
numerosi collaboratori di giustizia, con indicazioni chiare e circostanziate della possibile
gestione dei capitali illeciti del clan da parte dello stesso.
L’uoml avrebbe anche svolto un ruolo attivo nelle attività estorsive poste in essere
da soggetti affiliati all’organizzazione criminale.
Arrestato dagli stessi finanzieri del G.I.C.O. nel 2012 per estorsione aggravata dal metodo
mafioso e nel 2013 per concorso esterno in associazione camorristica, l’uomo, a
conclusione delle numerose attività investigative eseguite nei confronti del clan Mallardo, è
stato condannato a 7 anni di reclusione per estorsione dalla 4^ Sezione Penale del
Tribunale di Napoli con sentenza emessa nel settembre 2020.
Le ulteriori indagini di natura economico-patrimoniale, epilogate con l’esecuzione degli
odierni sequestri, hanno fatto emergere un’incapienza patrimoniale del nucleo familiare del professionista risultato privo di fonti lecite di guadagno in grado di giustificare il
valore economico del patrimonio accumulato nel tempo.

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