Home Attualità Disoccupazione ai tempi del Covid, la lettera di un lavoratore precario

Disoccupazione ai tempi del Covid, la lettera di un lavoratore precario

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata in redazione da C.G., lavoratore precario che spiega il suo punto di vista di fronte alla terribile emergenza economica che sta attanagliando migliaia di famiglie.

“La verità nel male, questo virus ha messo a nudo tutte le verità da sempre sapute e tutti i problemi da sempre avuti davanti agli occhi. I nostri politici, che hanno sempre rimpallato le soluzioni ai loro stessi errori, giocando il ruolo del buono e del cattivo, tra maggioranza e opposizione per fregarci ogni volta sistematicamente. Voti di consenso per poi abbandonarci puntualmente al nostro destino una volta arrivati al potere. Perché le soluzioni e le azioni auspicate nelle loro campagne elettorali sono state ogni volta puntualmente disattese. Burocrazia, opposizioni, decreti (non voluti ma votati), la verità è che le pseudo promesse fatte si sono insabbiate sempre davanti al potere. Tagli alla sanità pubblica, chiusura degli ospedali, riduzione del personale medico e paramedico in questi anni si è fatto in modo di ridurre la spesa pubblica a discapito del bene della comunità. Questo virus ha dato una lezione ai nostri politici, il Covid- 19 ha evidenziato gli errori commessi e ora fa costruire ospedali in pochissimo tempo. Il virus ha spento i motori che per anni hanno inquinato la nostra terra, ha messo in chiaro con decisione e limpida realtà che la direzione dei “grandi della terra”  è quella sbagliata e che bisogna subito invertire marcia. Questo male, poi, ha solo sfiorato la burocrazia, muro invisibile  innalzato dall’uomo stesso, invalicabile neanche quando ci sono migliaia di capifamiglia disoccupati che non sanno come fare a mettere un piatto a tavola, perché a causa delle enormi travi burocratiche sono rimasti fuori da ogni tipo di sostegno al reddito, soprattutto i “non occupati” over 40/50, trattati come se fossero i malati immaginari di Molière o fantasmi mai esistiti. Tutto questo non è più tollerabile, pezzi di carta valgono più di vite umane. Cosa deve accadere ancora per scuotere le coscienze e far si che si aiutino concretamente le migliaia di persone senza un lavoro fisso e le famiglie sul lastrico? La nostra parte l’abbiamo fatta e anche bene, ma quando voi politici farete la vostra per dimostrare che siete dalla nostra parte?.”

 

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