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Dopo la Mostra, Torre Annunziata avrà il suo Museo

municipio torre annunziata
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TORRE ANNUNZIATA. Dopo la Mostra, Torre Annunziata avrà il suo Museo. Un concorso nelle scuole cittadine per imparare ad amare il proprio patrimonio artistico e archeologico.

“Ricostruire l’identità della città e aumentare il senso di appartenenza dei torresi alle proprio radici, per andare verso un futuro migliore”. Lo ha detto il sindaco di Torre Annunziata Giosuè Starita a margine del convegno   “Oplontis: la mostra e il progetto per la città”, che si è tenuto ieri sera nell’aula consiliare di Palazzo Criscuolo. Con lui, il soprintendente archeologo di Pompei Massimo Osanna, il professore di sociologia dell’università degli Studi di Napoli Federico II e di Toronto Derrick De Kerchove e l’assessore alla Cultura Antonio Irlando.

“Su questo lavoreremo – continua Starita – perché la città, le sue tradizioni, i suoi tesori siano, intimamente, patrimonio di tutti. Un’idea è quella di lanciare un concorso nelle scuole cittadine, il “Premio ArcheOplonti”, a cui parteciperanno tutti i ragazzi che visiteranno la mostra e quelli che ci aiuteranno ad illustrarla ai visitatori. A loro verrà chiesto di realizzare un elaborato sui reperti; tutti i loro lavori poi saranno poi esposti nel corso di una manifestazione che si terrà a fine anno scolastico. Lo scopo è di avvicinare le nuove generazioni alla nostra arte e archeologia, di fargliela studiare e conoscere sempre meglio. Solo così la sentiranno loro, da amare e proteggere”.

Sul coinvolgimento dei cittadini a tutto tondo nella conoscenza e della tutela del patrimonio e della storia della città ha insistito molto anche il professor Derrick De Kerchove, “E’ l’unica leva per rovesciare il futuro dei giovani. E’ necessario – ha detto – creare un legame di appartenenza nel cuore della città. Oggi la popolazione del centro antico si sente in transito, non partecipa integralmente alla vita cittadina. Occorre un progetto urbano di collaborazione, di conoscenza, di studio che parta proprio da loro e li renda protagonisti. Dovranno creare gruppi di lavoro e dare vita a dei workshop, che dovranno essere anche minimamente finanziati e realizzati”.

Anche il soprintendente Massimo Osanna ha posto l’accento sulla condivisione e sulla partecipazione: “Stiamo cercando di mettere in campo iniziative perché la comunità si riappropri dei propri patrimoni; per questo, è necessario che gli straordinari reperti abbiano, dopo la mostra, una sede stabile”.

E la “casa” dei reperti di Oplonti potrebbe essere, ha detto ancora il sindaco, “la Real Fabbrica d’Armi, per la quale già è in corso una trattativa; una seconda opportunità ci potrebbe essere data da Villa Parnaso, già restaurata e già nelle disponibilità del Comune. In tal modo si creerebbe una positiva sinergia tra il mare e il museo, i due assi sui quali stiamo costruendo il futuro di Torre Annunziata. Ciò significa proiettare le radici della nostra città verso il futuro: da un lato valorizzare il suo patrimonio culturale, e dall’altro tendere un fio sottile che lega la storia della nostra città al senso di comunità. La rinascita del paese parte, ripeto, dalla valorizzazione dei beni archeologici e dalla sua risorsa naturale più importante, il mare. Questi due elementi rappresentano la convergenza parallela di uno sviluppo armonico della città”.

 

Confortano la visione del sindaco anche i dati provvisori presentati dall’ Istat agli Stati Generali del Turismo Sostenibile organizzati dal Ministero dei Beni culturali e del Turismo al Museo Nazionale delle Ferrovie dello Stato a Pietrarsa lo scorso primo ottobre, ed esposti dal ministro Dario Franceschini:

“Il turismo culturale – dichiarava il ministro – rappresenta un settore economico in forte espansione e può effettivamente rappresentare un volano di primo piano per uno sviluppo pienamente compatibile della Nazione.Il Governo Renzi torna, dopo tanti anni, a credere nella cultura come leva dello sviluppo del Paese investendo su musei, biblioteche, archivi, cinema, spettacolo e valorizzando il ruolo che ogni singolo cittadino può dare alla tutela del patrimonio culturale. C’è una grande ripresa del settore del turismo in Italia grazie anche a una stagione estiva da record   -concludeva a Pietrarsa Franceschini – Possiamo cominciare a ragionare sulla promozione dell’Italia come museo diffuso che deve attirare turismo colto, intelligente e sostenibile, capace di apprezzare non solo le grandi città d’arte ma anche il ricco patrimonio dell’intero territorio nazionale”.

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