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La protesta di un maratoneta savianese contro le discariche FOTO

Ghedi
Ghedi

SAVIANO. Carmine Piccolo, originario di Saviano e conosciuto per i suoi trascorsi sportivi, è l’ideatore di una particolare iniziativa nel bresciano, territorio in cui vive oramai da trent’anni. Mosso da forti ideali e spinto dal dolore per la perdita di amici e parenti stroncati da terribili malattie causate, appunto, dall’inquinamento ambientale, percorre di corsa tanti chilometri per portare avanti il suo messaggio, in una protesta pacifica che sta sensibilizzando e coinvolgendo tantissime persone.

Carmine Piccolo non vive più da anni nella nostra “Terra dei fuochi” ma si ritrova comunque a dover combattere con gli stessi terribili tormenti. “Ho creato un movimento portando con le mie gambe il forte messaggio sulla mia pettorina, tanta gente già mi conosceva, adesso mi cercano e i media ne parlano” – dichiara Carmine. Infatti, dopo aver raggiunto la sede della Provincia di Brescia, partendo da Ghedi, questa mattina, percorrerà 24 km di corsa a piedi per urlare il suo “no” all’installazione dell’ impianto di trattamento dei rifiuti nella, già ribattezzata dai più, “Cava Inferno di Ghedi”. “Anche qui – spiega Carmine – l’inquinamento del suolo è molto elevato, buchi e cave, quasi tutte concentrate nello stesso luogo e con acqua affiorante dal terreno, le riempiono di rifiuti di ogni specie. A Ghedi – continua – dove abito, ne stanno iniziando una enorme, non posso rimanere passivo, qualcosa dovevo pur fare per tutti gli ammalati e così ho deciso di portare il mio messaggio correndo, l’unica cosa che nella mia vita ho sempre fatto”.
Ex consigliere comunale di Ghedi, oggi a capo del “ Comitato antirovine territoriali”, la protesta di Carmine sta avendo grande risonanza anche in Campania. Sulla sua pettorina, infatti, ha aggiunto anche “Saviano” e “La terra dei fuochi” vedendosi, così, affibbiare l’appellativo di “Forrest Gump di Ghedi”.
“Corri con me domani, non ti fermare, insieme ce la possiamo fare” – ha scritto Carmine, ieri sera, sul suo profilo Facebook, nel sentito appello rivolto agli amministratori locali di Ghedi e paesi limitrofi, utilizzando, per sensibilizzare tutti i cittadini, anche le celebri parole di Totò che anticipano “A’ Livella”: “Di notte, quando sono a letto, nel buio della mia stanza, sento due occhi che mi fissano, mi scrutano, mi interrogano. Sono gli occhi della mia coscienza” .

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