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Festa del Baccalà, il presidente Sodano fa un bilancio

SOMMA VESUVIANA. Da Mario Sodano, presidente del CO.VES (Comitato per la promozione dello stoccafisso del Baccalà e dei prodotti tipici vesuviani) promotore della Festa dedicata al Baccalà, riceviamo una riflessione che di seguito pubblichiamo.

Alla fine di un evento, che in tre serate ha raggruppato circa 8000 persone, si “tirano”, come suol dirsi, le somme, si raccolgono gli elogi, le critiche, i consigli, i rimproveri, le cattiverie ed anche tante pacche sulle spalle. Del resto, quando si decide di essere attori protagonisti, assumendosi tutti i tipi di responsabilità, si sa benissimo che gli oneri saranno superiori agli onori; se, poi, l’obiettivo è la crescita del proprio territorio, se la sfida riguarda il futuro dei propri figli, allora il rischio non tocca minimamente.
Prima di fare un bilancio della manifestazione, sia in termini economici che di risultati immediati ritengo doveroso precisare alcune cose.
La prima: visto che la festa del baccalà non è stata fatta in piazza, molti si sono chiesti il perché, alimentando voci incontrollate, supposizione, diverse verità, ed ognuna propedeutica alla propria convenienza. La più divertente è stata quella di un internauta, il quale ha affermato che siamo andati al confine di Somma per risparmiare i 3000€ dello straordinario ai vigili urbani, apostrofandoci addirittura farabutti (complimenti, veramente simpaticissimo)!
La verità è una sola, corredata da documenti.
La richiesta di occupazione di suolo pubblico è stata presentata dalla CO.VES alle autorità comunali il giorno 8 Luglio 2014 ma non è stata accolta in quanto era stata presentata analoga richiesta di occupazione di suolo pubblico (20 Giugno 2014) da altra associazione per la Festa dello Stoccafisso e del Baccalà Norvegese. Avremmo potuto posticiparla ma non potevamo farlo, perché un precedente accordo sottoscritto con l’Islanda prevedeva che l’evento da noi organizzato fosse fissato unicamente nei giorni 26, 27, 28 settembre. La nostra manifestazione si inseriva, infatti, in un circuito di promozione del prodotto baccalà islandese, che a seguito di un fitto calendario di appuntamenti nelle maggiori città dell’Europa, faceva tappa a Napoli solo in quei giorni di settembre. Quindi, nostro malgrado, abbiamo dovuto trovare una diversa location in grado di ospitare una manifestazione così importante; e cosa c’era di meglio se non la bellissima “Fattoria Beneduce”.
PRIMA SERATA VENERDÌ 26 SETTEMBRE SERATA DI GALA.
La prima serata aveva un obiettivo molto preciso, gli inviti dovevano essere mirati, cioè indirizzati ad operatori del settore, imprenditori, commercianti, e autorità intercomunali. Nello stesso tempo doveva accogliere i nostri ospiti (la delegazione islandese capeggiata dall’Ambasciatrice) in una situazione più tranquilla rispetto a quello che potevano essere le due serate seguenti. Quindi lo scopo principale era la fidelizzazione di tutte le forze economiche del territorio, per creare una sorta di contenitore di imprese per il rilancio di tutto il territorio.
È stata l’occasione in cui i nostri ristoratori, supportati anche dalla chef stellata Marianna Vitale, si sono superati per la bontà dei loro piatti. Li elenco con molto orgoglio: Ristorante Il Principe, Ristorante la Lanterna, Pub-Ristorante ‘800 borbonico, Ristorante Rose Rosse, Ristorante Nonna Rosa, Ristorante Il Cenacolo, Wine Bar Hungry People, Ristorante Villa Egea, Centro Alimenta 2000 (per i prodotti senza glutine). Un grazie anche ai produttori del territorio Panetteria “da Rosa” e Masseria Paglietto, Romano Vini, Cantine Olivella, Amato Distillati, I Curti (per il nocillo), Pasticceria Masulli e, dulcis in fundo, Confetti Prisco che ci ha regalato la chicca della serata: il confetto al Baccalà.
Riconosco, mio malgrado, che l’intenzione della prima serata è stata realizzata in parte; infatti si è scatenata una vera e propria caccia al biglietto, arrivavano richieste da tutte le parti, da amici degli amici, da parenti, da conoscenti e da curiosi vari.
Molti, che non rientravano nelle categorie individuate per la prima serata, sono riusciti ad esserci – personalmente non so come – molti altri purtroppo no! E questi ultimi, non riuscendo a conquistare posizioni sul campo di battaglia (ristorante), hanno scatenato una vera e propria tempesta di rimproveri, che sono andati dal farabutti, a fascisti, classisti, traditori, ladri, malvagi, te la faccio pagare, perché io no e quello si? Una vera gara a chi offendeva di più. Qualcuno, addirittura, si è impegnato ore a trovare la frase e l’autore giusto per lanciare la cattiveria più …cattiva, facendone sin’anche una questione di amicizia tradita! Che squallore! chi vanta tali pseudo-amicizie, scrivendo poi, simili frasi sul Web, credo che di amici ne abbia proprio pochi e quei pochi, come dice un mio caro amico, sono solo dei canoscenti.
SECONDA E TERZA SERATA, 27 E 28 SETTEMBRE.
Avevamo qualche perplessità rispetto ai dati delle presenze delle edizioni svoltesi negli anni scorsi in piazza Trivio. Ci preoccupava la location nuova, ci preoccupava il pochissimo tempo impiegato per l’organizzazione… Ma investendo sulla comunicazione (su questo mi compiaccio del grande lavoro fatto dalla mia piccola azienda) e sulle nostre intuizioni e capacità, abbiamo avuto un riscontro di presenze che oso definire esagerato.
Sabato c’è stata un’affluenza pari a 4500/5000 persone. Domenica, invece, le presenze hanno raggiunto quota 3000/3500.
Ringrazio tutti quelli che, invece di sbraitare da un marciapiedi (invito a leggere l’articolo che ho scritto in tempi non sospetti sul magazine il mediano sulla festa del baccalà), si sono riconosciuti nel progetto e ci hanno dato una mano. Ho visto giovani laureati pulire per terra, rassettare tavoli sporchi, con grande responsabilità vendere biglietti, somministrare alimenti con la massima umiltà, ma soprattutto con il sorriso sempre sulle labbra, perché la festa è della città di Somma con la collaborazione del CO.VES (non viceversa!).
È chiaro che, dopo, i dubbi ti assalgono, ti creano uno stato d’incertezza, una sorta di depressione, e ti chiedi continuamente vale la pena? Lo sforzo di tutte queste persone è servito a qualcosa? Lo sforzo psico-fisico, che comporta un’organizzazione così massiccia, è stato ricambiato?
SÌ, PERCHÉ IO AMO IL MIO PAESE, CERCO DI FARE SEMPRE LA MIA PARTE, HO OSPITATO NELLA MIA STRUTTURA, ASSOCIAZIONI, CONVEGNI, PRESENTAZIONE DI LIBRI, CONCERTI, RIUNIONI, NE HO FATTO UNA SEDE DI DUE ASSOCIAZIONI (ASCOM E COVES, E QUASI SICURAMENTE SEDE DEL CENTRO STUDI STORIA LOCALE) CARICANDOMI DI MILLE PROBLEMI, SENZA CHE MAI NESSUNO MI ABBIA DATO UN EURO, SOTTRAENDO TEMPO PREZIOSO AL MIO LAVORO, SBRAITANDO MOLTO MENO DEL NECESSARIO, COME FA QUALCHE PICCOLO PERSONAGGIO DAL MARCIAPIEDE !!

Sotto l’aspetto economico la festa è stata un successo enorme: abbiamo avuto una perdita di poche migliaia di euro, (per avere una stima esatta bisogna attendere qualche giorno, bilancio economico disponibile per qualsiasi curioso). Dico successo nonostante la perdita, in quanto in tutte le manifestazioni precedenti si è sempre viaggiato con un passivo tra i 20/30000€. È vero anche che, questa volta, ci sono stati alcuni contributi di Enti, che hanno facilitato il percorso: Camera di Commercio di Napoli che ci donato gli Stands (circa 20000€), Islanda 7000€ , Parco Nazionale del Vesuvio (2500€).
In sintesi: abbiamo dato grande visibilità ai Ristoratori che hanno partecipato, creato una sorta di piccola economia nella nostra città, perché in quei giorni i locali della nostra città erano tutti pieni, migliaia di persone hanno gustato il nostro prodotto; abbiamo, inoltre, fatto conoscere parte della nostra cultura e delle nostra tradizione a migliaia di persone (vedi Festa delle Lucerne, Villa Augustea, Festa della Montagna), un’eccellenza del nostro territorio che è Pomigliano Jazz, abbiamo dato spazio ad una serie di associazioni di volontariato, ma soprattutto abbiamo rafforzato la fama di “Somma città del baccalà”.
La serata di lunedì 29 settembre, ad una cena in un locale di Napoli organizzata in onore degli Islandesi, si parlava di Somma Vesuviana, della sua organizzazione, della sua cortesia, della sua ospitalità, soprattutto della sua potenzialità commerciale. Questo è, forse, il dato di fatto più importante. Il resto sono solo chiacchiere.

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