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Fiabe e burattini, a Pietrarsa il progetto sociale per dire addio ai cellulari

NAPOLI. Fiabe e burattini per dire addio ai cellulari e tornare in famiglia: a Pietrarsa un Museo da Favola.

Un itinerario teatralizzato e incantato per scoprire, insieme a guide speciali e cioè i personaggi delle favole, la storia e le bellezze della prima Ferrovia d’Italia, oltre che a ritrovare il valore della famiglia.
Domenica dalle 10 alle 17 al Museo Nazionale di Pietrarsa, diretto da Oreste Orvitti, «Un museo da favola», dall’innovativo esperimento sociale «Ma dove vivono i cartoni?», startup socio-culturale amministrata da Aurora Manuele con direzione artistica di Francesco Chiaiese.
Una serie di tappe fantastico-pedagogiche nel corso della giornata, tra le locomotive di Pietrarsa, terranno impegnati grandi e piccini in attività esilaranti con lo scopo primario di staccare gli occhi dagli smartphone e ritrovare il senso di famiglia.
Questi gli appuntamenti della giornata:
“Palestra dei supereroi”, un percorso in cui i bambini incontreranno i loro supereroi del cuore, si alleneranno con loro fino ad arrivare ad acquisire fantastici superpoteri.
“Fiabe itineranti”, un itinerario teatralizzato in cui i bambini sono parte attiva e in cui vivranno la vera storia di Cappuccetto Rosso, con inaspettate sorprese.
“Biancaneve alla ricerca dei 7 Nani”, una intramontabile caccia al tesoro in cui i piccoli aiutano la principessa a ritrovare i suoi amici nani.
“Raccontami una storia”, un particolare laboratorio di manipolazione di burattini che coinvolge adulti e bambini, sarà stimolata la loro fantasia e creatività anche attraverso l’invenzione di nuove storie.
“Il nostro obiettivo principale – dichiara Aurora Manuele – è la rivalutazione del ruolo della famiglia, che oggi si va a perdere per svariati motivi, e la rieducazione allo stare insieme, al vivere intensamente tra genitori e figli tutte le tappe della crescita. Crediamo che attraverso le attività ludiche e con il leit motive delle favole, le persone trascorrendo diverse ore insieme possano tornare a riconquistare il proprio tempo, il valore dei sentimenti, lasciando un po’ da parte i cellulari che ci stanno totalmente ipnotizzando”.

Per partecipare è necessaria la prenotazione inviando un Whatsapp al numero 3272540679

Il progetto sociale:

La fiaba ha origini antiche e popolari e, dalla notte dei tempi, ha la magica finalità di unire tutti attorno al focolare domestico nella narrazione di storie con personaggi fantastici che, quasi sempre, danno un insegnamento di crescita e formazione. Poi dai racconti popolari, ne hanno capito il valore scrittori antichi del calibro di Esopo e Fedro, fino ai Fratelli Grimm, Jean de La Fontaine, Collodi e così via.

Ai tempi dei social e della frenesia multimediale c’è sempre meno tempo e modo per unire la famiglia, crollano i valori e l’intimità familiare e tutti, bambini, giovani e adulti sembrano ipnotizzati dagli smartphone e dai supporti digitali.

«Ma dove vivono i cartoni?» è un esperimento sociale che, attraverso attività teatrali e di animazione all’avanguardia, cerca di rievocare quel focolare domestico unendo grandi e piccini in attività formative, a contatto con i siti storici e culturali, con la natura e con la storia. Il file rouge è sempre la favola, perché l’immaginazione e la fantasia consentono di sviluppare le capacità intellettive, interattive e di rafforzare i sentimenti. L’uso spropositato dei cellulari sta ostacolando il naturale sviluppo cerebrale degli esseri umani, oltre a causare isolamento e solitudine di ognuno.

«Ma dove vivono i cartoni?» cerca di valorizzare il ruolo della famiglia, proporre itinerari che tengano uniti genitori e figli, laddove i cellulari e i monitor dei pc rappresentano sempre più una barriera.
Il progetto innovativo è della società «Animazione in corso» Srl., amministrata dalla dottoressa Aurora Manuele con la direzione artistica del professore Francesco Chiaiese.
Laureata in Economia e Commercio, Aurora Manuele in seguito a diversi studi sociologici ha deciso di dedicarsi interamente ai concetti di famiglia, formazione e crescita valoriale. Al suo fianco il professore Francesco Chiaiese, laureato in Scienze dell’Educazione, il quale si occupa della direzione artistica, della regia e della sceneggiatura di tutte le attività del progetto.

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