Home Attualità Giustizia per Paciolla, anche a Pollena striscione per chiedere verità

Giustizia per Paciolla, anche a Pollena striscione per chiedere verità

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Pollena Trocchia. Da oggi anche il Comune di Pollena Trocchia esibisce lo striscione che chiede verità e giustizia per Mario Paciolla, cooperatore ONU e giornalista trovato senza vita a luglio dello scorso anno in circostanze non ancora chiarite mentre si trovata a lavoro nel cuore dell’Amazzonia colombiana. A seguito dell’approvazione della delibera di giunta comunale numero 52 del 9 giugno, con la quale la squadra di governo locale ha autorizzato l’esposizione sulla facciata della casa comunale del banner con la foto del giovane e una sola, emblematica frase: «Giustizia per Mario Paciolla», nella mattinata odierna alla presenza dei genitori di Mario e di diversi componenti della giunta e del locale consiglio comunale c’è stata l’esposizione dello striscione che ha lo scopo di mantenere alta l’attenzione sulla vicenda. «Il Comune di Pollena Trocchia, da sempre favorevole alla divulgazione e al rispetto dei diritti umani, ha risposto prontamente alla richiesta di Anna e Pino Paciolla, genitori di Mario, volta ad ottenere supporto morale al loro desiderio di verità sulla morte del figlio. Siamo certi che l’apposizione del volto e del nome del giovane in un contesto istituzionale così importante qual è la facciata del municipio possa servire a sensibilizzare la cittadinanza e promuovere ulteriormente la richiesta di giustizia» hanno detto a una voce il sindaco Carlo Esposito e il vicesindaco Pasquale Fiorillo. «Siamo molto contenti che la rete degli enti locali che chiedono giustizia per Mario si allarghi ulteriormente. Ringraziamo il Comune di Pollena Trocchia e gli altri comuni presso i quali abbiamo davvero sempre trovato accoglienza e affetto, unitamente a un sincero spirito di collaborazione per la richiesta di verità su quanto accaduto. Sul manifesto oltre al nome e alla foto di Mario ci sono anche i simboli dei canali social su cui si possono trovare informazioni su quello che faceva: invitiamo tutti a visitarli» hanno detto i genitori del cooperatore ONU e giornalista che qualche mese fa avrebbe compiuto 34 anni.

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