Home Attualità intervista ad Antonella Pollinzi autrice del ‘Diario semiserio di una Miss Mal’

intervista ad Antonella Pollinzi autrice del ‘Diario semiserio di una Miss Mal’

Antonella Pollinzi

Abbiamo intervistato per i lettori de la provincia online Antonella Pollinzi, autrice del Diario semiserio di una «Miss Mal» ci ha raccontato del suo libro e di come riesce a convivere con una malattia genetica rara.

Quando ha presentato per la prima volta il libro?

Ha presentato il libro a Ferrara, la sua città, nel 2017 riscuotendo tanta curiosità e presenze, grazie anche alla mia iscrizione in diverse associazioni, e tutte hanno come obiettivo che i ragazzi con disabilità possano avere autonomie, riuscendo a vivere da soli nonostante i propri problemi.

Ci parli del libro.

“Sono una ragazza ‘diversamente abile’: questa parola non mi piace per niente come ‘handicappato’, ‘spastico’ e ‘disabile’, quindi mi sono inventata la parola divertente ‘miss mal’ che, in dialetto ferrarese, significa ‘messo male’ ma può avere vari significati. Ad esempio: miss mal di soldi, miss mal di famiglia, miss mal di lavoro. Io mi posso definire miss mal di dolori, che ne ho davvero tanti e vanno via molto lentamente.

Quale è la sua filosofia di vita, e che interessi ha?

Il mio motto è Prendiamo con filosofia anche la nostra malattia. Fa tanti lavori fatti in casa e le torte. Amo i negozi di giocattoli. Ho due profili instangram e yotube. Il mio sogno è diventare influencer mi piacciono molto i social. Mi piace tantissimo Cristina D’Avena e la seguo nei concerti.

A me piacerebbe che questo libro si diffonda, e venga letto il più possibile, dai cosidetti “normali” perché di normale non c’è nessuno. Ho sofferto tanto di bullismo sin dalle elementari, una bambina mi faceva sempre lo sgambetto e ho dovuto rifare tutti i denti.

Che patologia ha, se posso chiederlo?

Sono nata con una ‘mancanza’, che per me è una malattia vera: non mi ricordo mai il nome (mamma ha detto che si chiama ‘atassia cerebellare’) che mi porta a non avere l’equilibrio e quindi ho bisogno sempre di una mano da qualcuno. Questo mio cavolo di cervelletto, che è rimasto piccolo, mi impedisce di orientarmi nello spazio e nel tempo“.

Cosa non sopporta?

La guerra è sempre brutta, e non sono d’accordo col testo della canzone di de Gregori anche la guerra con le parole, fanno molto male ma al meno non uccidono.

I pregiudizi non li tollero, mi fanno schifo, non parlo solo di quelli personali ma in generale.

Uno degli effetti positivi” del covid è che ho comprato tante mascherine online colorate e che riesco a fare la casalinga, e sistemare la casa da sola. La cosa brutta è incontrarsi senza potersi abbracciare, distanziati. Non sopporto chi inquina e imbratta muri del “nostro mondo casa”. Se uno spende tanti soldi per fare imbrattare i muri, perché non ne può spendere per fare dei murales belli?

Progetti futuri?

Sto scrivendo un secondo libro.

Ringraziamo Antonella Pollinzi per la sua disponibilità nel rispondere alle nostre domande e per la simpatia e ironia.

 

 

 

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