Home Cultura e Spettacoli Istituto di traduzione, il libro di Caccavale al Museo Madre di Napoli

Istituto di traduzione, il libro di Caccavale al Museo Madre di Napoli

Museo Madre, Napoli sabato 15 gennaio, ore 11.00 Istituto di traduzione di Giuseppe Caccavale (Edizioni Libreria Dante & Descartes, 2021).

Con l’autore interverranno Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee; Chiara Bertola, responsabile per l’arte contemporanea della Fondazione Querini Stampalia di Venezia; Marco Caratozzolo, professore associato di Lingua e Letteratura russa dell’Università di Bari Aldo Moro; Camilla Miglio, professore ordinario di Letteratura tedesca all’Università Sapienza di Roma. Saranno presenti Odilon Coutarel, graphic designer, Antonella Cristiani, curatrice editoriale, e Raimondo Di Maio, editore. In occasione dell’evento saranno allestite per la prima volta due opere donate da Caccavale al Madre, Canopo (2003) e Sala Consilina (2003).  Il volume raccoglie scritti di Chiara Bertola, Marco Caratozzolo, Erri De Luca, Claudia Gian Ferrari, Pier Luigi Tazzi, oltre a una nuova traduzione de Il mattino dell’acmeismo di Osip Mandel’Štam a cura di Marco Caratozzolo. È stato stampato da Alfa Grafica (San Sebastiano al Vesuvio, Napoli) in 500 esemplari, di cui i primi 50 sono accompagnati da un’acquaforte (20 × 24 cm ) numerata e firmata dall’artista e stampata da “Il Laboratorio” di Vittorio Avella. Con le parole di Giuseppe Caccavale: “La nostra esistenza e l’esistenza delle cose hanno un’anima geografica. Come aloni di alito si posano per un attimo sui vetri graffiati dalle unghie della vita. Prima di scomparire con un gesto delle nostre mani, vanno visti e decifrati. Così il viaggio dello sguardo ci diventa il dono di tutti. Yerevan, Gyumri, Mosca, Parigi, Venezia, Napoli, Sorrento. Una collana di nomi di città alla caviglia dei piedi. Osip Mandel’Štam il Virgilio di queste pagine, ci guida. Gli uomini vestono gli abiti del libro, il libro veste gli abiti dell’uomo. Il libraio editore si chiama Raimondo Di Maio, via Mezzocannone, nel petto di Napoli, l’indirizzo della sua libreria. Editare un segmento di sentiero delle ricerche che mi si sviluppano intorno con le sue edizioni è un compito preciso, una scelta attenta per il mondo del lavoro. Quello della passione e di chi ama ciò che gli tocca vivere”.

 

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