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Lavori in via Marconi, decade finanziamento. Alleanza per S.Anastasia attacca

Municipio Sant'Anastasia
Municipio Sant'Anastasia

SANT’ANASTASIA. Decade il finanziamento per la riqualificazione di via Marconi e la giunta Abete pensa «bene» di rimediare a spese dei cittadini di via Pomigliano e del quartiere Starza – Ponte di Ferro. Alleanza per Sant’Anastasia, con una richiesta a firma della capogruppo Veruska Zucconi, chiede di revocare le delibere in autotutela.

Il 14 maggio 2013 l’amministrazione comunale di Sant’Anastasia, allora sindaco Carmine Esposito, si vedeva assegnare un finanziamento per il rifacimento di via Marconi. La somma ammontava a 90mila euro. Nel dicembre dello stesso anno il progetto definitivo, per un totale di 285mila euro fu approvato. Da allora sono passati tre anni senza che i lavori siano stati appaltati.

Intanto la giunta Abete, con le delibere di giunta n. 365 e 366, intende dichiarare decaduto il finanziamento e rifinanziare il rifacimento di via Marconi con fondi comunali.  «Ma non fondi qualsiasi – dice Armando Di Perna, ex vicesindaco ed esponente del movimento Alleanza per Sant’Anastasia – bensì quelli che la RFI, la Rete Ferroviaria Italiana Spa, ha devoluto al Comune affinché siano destinati ad interventi che migliorino la viabilità di via Pomigliano, come ristoro. E lo ha fatto, la RFI, con un protocollo d’intesa registrato all’Agenzia delle Entrate (n.4693/3), il 30 luglio 2013. Perciò è contrattualmente, oltre che eticamente, necessario che i fondi siano utilizzati a tale scopo, prevedendo sì, magari, altri interventi di riqualificazione che siano però a ridosso di via Pomigliano e non ci pare che via Marconi, assolutamente estranea all’asse viario in questione, lo sia». La consigliera Zucconi ha dunque chiesto che sia la stessa giunta comunale, in autotutela, a revocare le delibere. «Quei fondi dovevano già essere utilizzati – spiega la capogruppo di Alleanza per Sant’Anastasia – per un quartiere che subisce i disagi permanenti dovuti alla costruzione del ponte della linea ferroviaria ad alta velocità». La Zucconi ha chiesto inoltre spiegazioni circa la perdita del finanziamento regionale che risulta dalle delibere 365 e 366 e sulla eventualità che la RFI non eroghi l’ultima tranche pari al 25 per cento di quanto dovuto secondo l’accordo.  Una ipotesi non lontana giacché nel protocollo è previsto che si dimostri la corrispondenza tra gli interventi previsti e quelli realizzati.

«Auspichiamo, affinché il paese non debba rinunciare ad altri ristori, che le delibere siano immediatamente revocate – continua Di Perna – e che si cambi passo rispetto a questa ormai insostenibile gestione fondata sul pressapochismo e sulla superficialità, con una negligenza che definire dilettantesca è un eufemismo».

 

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