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Le STEAM al Liceo Diaz di Ottaviano

Il liceo Diaz di Ottaviano (Na) in qualità di scuola capofila, sta sperimentando l’educazione STEAM con un progetto promosso dal MI-PNSD, che impegna gruppi di alunni di ben 4 regioni italiane.

STEAM, acronimo di Science Technology Engineering Art Mathematics, è un metodo di apprendimento interdisciplinare, sviluppato anni fa negli Stati Uniti con l’obiettivo di avvicinare gli studenti alle discipline scientifiche, mediante spazi laboratoriali in cui si progetta, si costruisce, si riflette, si rielaborano le proprie conoscenze, con l’intento di sviluppare abilità funzionali all’esercizio del pensiero critico, alla capacità di osservazione e analisi, a risolvere problemi.

La Dirigente scolastica del Liceo Diaz di OttavianoAnna Giugliano ha dichiarato che ‘Stem4Art, nato dall’iniziativa progettuale del precedente Dirigente del Liceo Sebastiano Pesce, si avvale di docenti esperti e tutor che, con competenza, passione ed impegno, stanno realizzando i percorsi didattici del Piano. Esso si colloca in una visione di matrice costruttivista, che mette in gioco capacità intellettive e riflessive, manuali e creative, stimolando al confronto con gli altri e sviluppando lo spirito critico: competenze indispensabili per un inserimento attivo nella società attuale. Ha poi sottolineato che il progetto è stato accolto bene da tuttigli studenti per le attività laboratoriali condotte dai docenti con metodologie e strumenti innovativi, che ampliano e potenziano l’offerta formativa curricularescolastica. Le scuole coinvolte, al termine delle attività progettuali, saranno invitate a partecipare ad una manifestazione finale per presentare i lavori realizzati e socializzare il frutto delle proprie conquiste scientifiche.

Il DSGA Nicola Caccavale della scuola capofila precisa che il progetto è stato finanziato dal Ministero con fondi dedicati per consentire di sperimentare sul campo un nuovo modo di fare scuola e di apprendere le discipline scientifiche in modo non disgiunto dall’attenzione al proprio territorio e ambiente di vita. Questo progetto, consentito solo a 24 scuole italiane (il Diaz è risultato con soddisfazione al diciannovesimo posto!)  doveva e poteva essere realizzato con almeno tre regioni. Allo scopo è nata la Rete CLERB, che accoglie scuole di I e II grado (il Liceo Diaz capofila, l’I. C.  Mimmo Beneventano di Ottaviano,l’I.C. Aldo Moro di Casalnuovo di Napoli ed il liceo De Liguori di Acerra per la Campania, L’I.C. Colleferro e Leone XIIIper il Lazio, L’I.C. Correggio per l’Emilia Romagna e gli I. C. Bella e Stella della Basilicata).

Nello specifico Stem4Art ci dice la professoressa Vittoria Criscione, referente del Piano– è un progetto che vuole sensibilizzare gli studenti a scoprire o riscoprire le risorse culturali, artistiche, sociali, ambientali del proprio territorio attraverso metodi innovativi e mezzitecnologici. Il progetto è pilota, promuove la sperimentazione e ne collauda processi ed esiti, rendendone fruibili i risultati, perché anche altri ne possano beneficiare. Vi partecipano scuole di vario grado scolastico. La scuola primaria impegna gli alunniin percorsi didattici dedicati ai sentieri dell’arte”: ibambini osservano, si documentano, progettano e realizzano cartoni animati ambientati nei siti naturalisticidel proprio territorio, guidati da personaggi mascotte di loro creazione; le scuole secondarie di primo grado vanno alla ricerca delle “strade dell’arte”, con percorsidi scoperta dei beni artistici e culturali locali attraverso sistemi digitali, progettano e realizzano cartine interattive dei principali siti di interesse del proprio paese, digitalizzano opere d’arte, le animano per interloquire con l’utente, le riproducono in 3D e organizzano mostre; nelle scuole secondarie di secondo grado gli studenti si documentano, progettano e realizzano sistemi e oggetti utili alla trasformazione della propria città in green e smart, avendo come focus il patrimonio artistico-culturale locale per realizzare un’idea di “città dell’arte” ecologica e sostenibile.

Senza dubbio queste attività didattiche consentiranno anche alla collettività una nuova e maggiore fruizione del proprio patrimonio locale, aggiungendo valore al tanto che già detengono.

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