Napoli. In Europa e in Italia, quindi a Napoli, l’universo progressista si interroga su sfide e drammi di un mondo sempre più diseguale. In questo dibattito per la costruzione di una nuova sinistra è necessario che le grandi culture autenticamente liberali e socialiste si incrocino. Se ne discute domani, martedì 29, dalle 15.30 (Domus Ars, via Santa Chiara) con Luigi Vicinanza, Eugenio Mazzarella, Anna Starita, Francesco Dinacci, Marco Sarracino, Sergio Locoratolo, Maria Monticelli, Giuseppe Ossorio, Mariano Paolozzi e Gaetano Manfredi.
La tematica della rigenerazione del rapporto tra libertà e giustizia sociale per difendere la nostra stanca e fragile democrazia, se è sempre stata presente nelle riflessioni di Ernesto Paolozzi, era, negli ultimi anni, divenuta centrale soprattutto se connessa al tema del lavoro, segno sostanziale, per come è oggi, del decadimento delle libertà, dei diritti, della giustizia sociale, della dignità dell’esistenza di ciascuno e elemento da cui poter ripartire per costruire un mondo diverso, più libero e più giusto. “(..) Se si dovesse immaginare una forza politica, un partito (nel senso ampio di strumento di organizzazione di ideali e passioni) di tipo nuovo, in grado di portarci fuori dalla palude politica nella quale il mondo occidentale affonda ormai da molto, troppo tempo, credo dovrebbe fondarsi su una drastica ri- considerazione della democrazia, su una vigorosa ripresa della questione sociale la quale, per tanti aspetti, coincide con la questione del lavoro, su una rimodulazione del vocabolario dei diritti fondamentali di libertà”, Ernesto Paolozzi (Diseguali. Il lato oscuro del lavoro).
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