Beni per 28milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Palermo a F. G., 58 anni, imprenditore nel settore del trasporto di merci su strada.
Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale su richiesta della procura
Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di ai sensi della normativa antimafia, ed eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo (agli ordini del generale Domenico Napolitano), nei confronti di un imprenditore, dominus di un noto gruppo societario operante nel settore del trasporto di merci su strada.
La ricostruzione operata dalla Procura della Repubblica, accolta dai giudici della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, si basa sugli accertamenti patrimoniali svolti dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo (G.I.C.O.), a esito dell’operazione denominata “VANISH VAT” condotta dal I Gruppo Tutela Entrate del medesimo Reparto, che nel 2021 aveva portato all’emissione di una misura restrittiva della libertà personale nei confronti di diversi indagati.
Fatti per i quali l’imprenditore è a processo.
In particolare, le indagini svolte dalle Fiamme Gialle hanno delineato l’esistenza di un’associazione per delinquere, dedita alla commissione dei reati di utilizzo ed emissione di fatture false per un importo di oltre 16 milioni di euro, omesso versamento di ritenute previdenziali e assistenziali, indebita compensazione e bancarotta fraudolenta.
Le indagini avrebbero evidenziato anchs che, mediante un consolidato schema fraudolento, articolato sulla creazione di una serie di società di comodo asservite al gruppo imprenditoriale in parola, sarebbe stato abbattuto illecitamente il reddito imponibile delle due imprese realmente operative riconducibili al proposto.
Inoltre, il sistematico inadempimento degli obblighi impositivi avrebbe determinato il fallimento, dichiarato dal Tribunale di Palermo in data 29.04.2021, di una delle due citate società, che aveva accumulato un’esposizione debitoria verso l’Erario di oltre 22 milioni di euro.
Sulla base degli accertamenti svolti dalle fiamme gialle palermitane, il Tribunale ha ritenuto ricorrenti gli elementi per qualificare l’imprenditore quale soggetto socialmente pericoloso, in quanto indiziato di vivere abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose e, in considerazione della sistematica e costante situazione di sperequazione fra fonti lecite di reddito e beni nella disponibilità, ha disposto il sequestro di:
– n. 8 immobili siti a Palermo e Ficarazzi (PA);
– n. 6 società, con sede nelle province di Palermo e Catania;
– n. 1 conto corrente;
– n. 1 motociclo e n. 1 autoveicolo,
per un valore complessivo di circa 28 milioni di euro.
L’attivitá svolta stamane conferma l’azione che la Guardia di Finanza palermitana svolge, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, a contrasto dei patrimoni di origine illecita con l’obiettivo di “disarticolare” le organizzazioni criminali attraverso l’aggressione delle ricchezze accumulate attraverso gli affari illeciti. Un’azione che permette inoltre di agevolare gli imprenditori che invece operano onestamente.

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