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M5S, Francesco Urraro: “Dati raccapriccianti sulla violenza sulle donne”

Avv. Francesco Urraro Presidente COA Nola
Senatore Francesco Urraro

Francesco Urraro: “Dobbiamo incidere sul nostro sistema giustizia”

La violenza sulla donna è un tema catapultato al centro del dibattito politico negli ultimi giorni. Domenica si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulla donna, a Casalnuovo di Napoli, in un interessante convegno sul tema, è intervenuto Francesco Urraro, senatore del MoVimento 5 Stelle e componente della commissione giustizia.

“Non solo una violenza fisica e materiale ma una violenza a 360 gradi. Una violenza economica, sociale, lavorativa, ideologica, una violenza che in un recente report è stata codificata in termini economici, pare a 17 miliardi di euro – dice il senatore Urraro –  un dato raccapricciante, che include non solo la problematica della persona direttamente coinvolta, ma il costo sociale della famiglia che viene coinvolta. Parliamo di 2000 orfani e più di femminicidio, una cifra significativa con riflessi molto forti”

Il senatore Francesco Urraro si è speso molto sul tema, e sulla violenza in genere. Prima da avvocato e da presidente dell’Ordine degli Avvocati di Nola, poi da senatore, con il MoVimento 5 Stelle, ha dato il suo contributo in diverse iniziative tese alla diffusione della cultura della legalità.

“Analizziamo il dato ufficiale che è quello della presidenza del consiglio dei ministri, del dipartimento delle pari opportunità, dei dati incredibili che vanno a testimoniare un vero e proprio processo di annientamento della donna attraverso fiamme, acidi e strumenti incredibilmente feroci che devono portare ciascuno di noi in uno stato di mobilitazione morale molto forte per fronteggiare le risposte normative del passato, bisogna dirlo, assolutamente inadeguate”

Certo che i dati della presidenza del consiglio dei ministri, pari opportunità, sono particolarmente significativi e fotografano una realtà difficile. Probabilmente queste violenze sono dovute anche ad altri fattori, ad esempio il 46% di donne sarebbero inoccupate e subordinate, secondo un vecchio retaggio del mezzogiorno, al potere economico del marito.

“Si è normato in una maniera troppo emotiva e mediatica. Si è normato rispetto a quello che era il dato del momento. Il cosiddetto femminicidio ha portato ad una normazione schizzofrenica ed emotiva in particolare la legge 119/2013 che è stata una risposta assolutamente inadeguata seppur riferita a qualche elemento di novità, come l’aumento delle pene – continua Urraro –  sappiamo e stiamo vedendo che l’aumento delle pene non ha mai condotto ad un qualcosa di buono, quantomeno sotto il profilo della deterrenza”

Uno dei problemi principali della giustizia italiana pare essere la velocità, il fattore tempo. Questi rappresentano un elemento centrale da valorizzare in determinate fattispecie, come i reati di violenza.

“Quando si arriva a denunciare, quando si arriva a chiedere aiuto, è una situazione che già è arrivata alla irreversibilità. Non si uccide all’improvviso – dice il senatore Urraro –  c’è una formazione omicida, dovremmo essere bravi ad intercettare questi percorsi e queste fasi che talvolta, anche da parte della donna, si cerca di mitigare, di condurre in una presunta leggerezza sempre per un approccio teso alla salvaguardia della famiglia, per il bene dei figli e della realtà familiare circostante”

“Il ministro Buonafede insieme al ministro Bongiorno hanno portato avanti il disegno di legge, Codice Rosso, che antepone il fattore tempo ad ogni altra iniziativa attraverso un filo diretto tra la denunciante, in questo caso, ed il pubblico ministero – continua – con questo disegno di legge l’interlocuzione è semplificata. La denunciante deve essere ascoltata nell’arco di qualche ora. Perché quando è arrivata alla denuncia, la denunciante ha già il fiato sul collo”

Al termine del suo intervento Urraro ha ricordato l’importanza della magistratura, “non facciamo altro che ringraziare l’impegno della magistratura che è massimo, di quella ordinaria e di quella onoraria. Sappiamo però anche che il sottodimensionamento degli organici degli stessi magistrati, degli stessi amministrativi che compongono il sistema giustizia e che coinvolgono con affanno gli avvocati, sono punti base”

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