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Mensa scolastica: Dietro Front. A Torre Annunziata si inizia con un ritardo. I genitori pronti a una Class Action

Sembra un dejavù ma l’inizio dell’anno scolastico a Torre Annunziata, da decenni, è sempre uguale. Anche quest’anno la mensa scolastica– nonostante gli impegni presi dal dirigente Nicola Anaclerio alla presenza di associazioni e rappresentanti delle scuole – che doveva partire il 2 ottobre è stata rimandata di 15 giorni, senza che sia stata resa nota la motivazione.

La musica è sempre la stessa anche se i maestri sono cambiati: prima una giunta politica, e più di 20 anni di fallimenti nella gestione amministrativa ora c’è la commissione straordinaria, ma sono sempre i bambini a subire le stonature e di cui mai si conosce l’autore delle dissonanze.

L’annus horribilis sembrava essere stato quello scorso con il primo dei bandi comunali dell’era commissariale che – come altri successivi, tra ritardi, errori e ricorsi, aveva impedito che il servizio mensa fosse regolarmente erogato con la conseguenza che, per la prima volta dopo decenni nell’anno scolastico 2022-2023, i bambini dell’infanzia e le primarie non hanno potuto svolgere il tempo prolungato.

Quest’anno sembrava potesse andare tutto bene ma ad inizio settembre prima la doccia fredda capitata ai genitori della scuola Siani che vengono a sapere che i loro figli non potranno recarsi nel plesso di via Tagliamonte senza che si siano potute conoscere le vere ragioni. Infatti, la relazione tecnica che certifica che un blocco è pericolante risulta ancora secretata, neanche fosse un segreto di stato, con la conseguenza che tra, voci, sospetti si alimentano preoccupazioni e paure. Tant’è vero che madri e padri della Siani lunedì prossimo si stanno organizzando per essere ricevuti nuovamente perché la promessa di iniziare i lavori velocemente per mettere in sicurezza nei tempi il blocco agibile non è stata rispettata.

Eppure, i tecnici comunali avevano tutto luglio per completare i rilievi ed agosto per mettere in sicurezza la scuola Siani, così come ad agosto si potevano risolvere le problematiche che si sono verificate relative alla mensa. Dobbiamo dare atto al commissario prefettizio Enrico Caterino di aver lavorato alacremente; infatti come risulta dai rimborsi spesa di agosto, identici a quelli dei mesi precedenti, è stato presente anche nel mese in cui gli altri componenti della commissione erano in ferie, ma evidentemente il suo apporto alla risoluzione dei problemi non è stato efficace.

Per quanto riguarda le scuole, in questi due anni, la gestione commissariale straordinaria è stata fallimentare; ora sotto la lente di ingrandimento ci sono i bandi per le strisce blu, quello della videosorveglianza e l’appalto milionario affidato all’unica ditta partecipante – contravvenendo a tutti i dettami dell’agenzia nazionale anticorruzione – per lo stadio Giraud. Ma la cartina di tornasole di questa gestione sarà il bilancio Comunale. Se non le scuole, se non le opere pubbliche, se non la lotta alla camorra, speriamo che i rappresentanti della prefettura riescano almeno a mettere a posto le disastrate casse comunali.

I tempi familiari si organizzano anche su quelli scolastici, 15 giorni in più sono un danno, anche economico, tra baby sitters e doposcuola, per questo gli avvocati dei genitori – dopo aver preparato la richiesta di accesso agli atti per poter visionare la relazione tecnica della Siani – stanno valutando una class action nei confronti di chi ha impedito che la refezione iniziasse nei tempi giusti, ovvero con l’inizio dell’anno scolastico.

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