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Motoraduno memorial Liguori, oltre 300 moto da tutta Italia sul Vesuvio

Pollena motoradunomemorial1
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POLLENA TROCCHIA. Motoraduno memorial, otre 300 tra moto, vespa e Lambrette da tutta Italia fino al Vesuvio per Vincenzo Liguori, il meccanico vittima innocente della criminalità e per chiedere giustizia.

“Il rombo di questi motori mi ricorda quello della Mehari di Giancarlo Siani: oggi qui siete in centinaia ma questo “rombo”, come quello della Mehari del giornalista de Il Mattino, porta avanti il simbolo del ricordo e soprattutto il simbolo della legalità”, ha detto Alfredo Avella, presidente del Coordinamento dei Familiari delle Vittime innocenti della criminalità, al IV Motoraduno Memorial “Vincenzo Liguori”.

E domenica mattina di motociclette, nel piazzale Esperanto della cittadina vesuviana erano davvero tante, oltre trecento, giunte da tutta Italia per ricordare e salutare “Enzo Liguori”, il meccanico, restauratore e appassionato motociclista di veicoli d’epoca, ucciso nella sua officina il 13 gennaio del 2011, in un agguato di camorra. Vincenzo Liguori era il papà di Mary, cronista de Il Mattino.

Il motoraduno è organizzato dall’associazione Liberi Pensieri di concerto con la famiglia Liguori, e quest’anno il Memorial ha accolto i Vespa Club Pomigliano d’Arco, Napoli, Maddaloni, Caserta, Pozzuoli, Vesuvio, Torre del Greco, Bacoli, Saviano, Roccapiemonte, Polvica di Nola. Rappresentanze di vespisti hanno raggiunto la località napoletana alle falde del Somma-Vesuvio anche da Foggia, da Sulmona e da San Giovanni a Piro. Non solo Vespa, ma anche il Ducati Fan Club, il Moto club costiera amalfitana e una marea di motociclisti e scooteristi amatori hanno preso parte alla manifestazione, che ogni anno raccoglie sempre più partecipanti anche in termini di visitatori. Ad aprire il raduno il tradizionale minuto di rombo di motori, anziché il silenzio. Il corteo di motociclette, vespe e lambrette quest’anno ha arricchito anche il suo percorso: dopo aver sfilato per le strade del paese, il raduno si è arrampicato lungo i sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio fino al sito geologico dei Conetti vulcanici, antica bocca del vulcano, dove i vespisti e i motociclisti sono stati accompagnati in una visita guidata. Nell’area antistante il sito geologico si sono poi svolte le premiazioni e i ringraziamenti.

Alfredo Avella ha ribadito l’importanza di questo memorial: “Vittime della criminalità non del fato”, e, a questo proposito Avella ha ricordato la battaglia che con la Fondazione Polis, presieduto da Paolo Siani, fratello di Giancarlo, stanno portando avanti al Parlamento europeo: “E’ necessaria l’equiparazione della legge delle vittime innocenti della criminalità con le vittime della camorra”, dice l’avvocato Avella, “In Europa è stato riconosciuto il reato unico di “vittime della camorra”, purtroppo in Italia abbiamo ancora la distinzione e occorre l’equiparazione della legge per tutelare tutte le vittime della criminalità”.

Coppe per il più giovane e il più anziano in sella, per il Vespa Club Pozzuoli, per maggior numero di donne; premiati anche i veicoli più particolari: la Vespa Harley Davinson, di Salvatore Piscopo, e la Vespa “Napoli” con spettacolari aerografie, di Gianluca Arciuolo. Ha condotto l’evento la giornalista Giovanna Salvati, al cui microfono si sono succeduti non solo gli entusiasti partecipanti, ma anche le autorità che non hanno fatto mancare la propria presenza e la vicinanza alla famiglia Liguori. Il presidente dell’associazione Liberi Pensieri, Gianni Ognibene, ha dichiarato che “l’associazione è felice di organizzare il memorial in ricordo di Vincenzo Liguori che oltre ad essere un meccanico ed un appassionato delle moto era anche un uomo esemplare”.

“Proprio in questi giorni, il processo a carico dei presunti responsabili della tragedia che ha colpito la famiglia Liguori e l’intera comunità è arrivato alla requisitoria: la procura ha chiesto la condanna per coloro che avrebbero preso parte all’agguato durante il quale è stato accidentalmente colpito Enzo. Assieme alla famiglia, chiediamo che venga fatta giustizia per la morte assurda di un uomo onesto”, hanno detto ancora gli organizzatori. “Il coordinamento è sempre stato presente a questo appuntamento, in quanto è fondamentale ricordare le vittime e farlo con amici e persone che condividono la stessa passione di Vincenzo Liguori è ancora più importante”. Ha salutato la manifestazione anche il sindaco di Pollena Trocchia, Francesco Pinto, la cui amministrazione patrocina sin dal 2011 l’evento. “Abbiamo deciso di patrocinare questa manifestazione sin dal primo anno dalla sua ideazione non solo perché Vincenzo Liguori era un cittadino di Pollena, ma anche perché manifestazioni come quella di oggi segnano in maniera forte un percorso di legalità che dobbiamo portare avanti ogni giorno”.

Mediapartner dell’evento è stata come sempre Radio Siani.  Ad intervenire anche il presidente della  web radio della legalità, Giuseppe Scognamiglio. “Per il quarto anno consecutivo siamo presenti a questa manifestazione in ricordo di una vittima innocente della criminalità. Appuntamenti come questo – ha detto Scognamiglio – sono immancabili perché danno senso a ciò facciamo noi ogni giorno”.

 

fonte Patrizia Panico da Il Mattino area sud-costiera

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