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Non si trova l’accordo sul nome del presidente del consiglio

SANT’ANASTASIA. Finale a sorpresa nel primo affollato consiglio comunale targato centrodestra che si è svolto, l’altra sera, a palazzo Siano. Nei banchi dell’opposizione non c’è stato l’accordo sul nome del presidente del consiglio e il centrosinistra, pur avendo la maggioranza dei numeri, ha chiesto un rinvio per decidere


Con 18 schede bianche e solo 3 voti a favore di Carmine Capuano (Sdi), si sarebbe dovuto votare ad oltranza per permettere l’elezione del consigliere dell’Unione che dovrà occupare lo scranno più alto del civico consesso. Dopo tre successive votazioni, è stato il diessino Giuseppe Cortese a chiedere di rimandare ad altra seduta utile per sciogliere il nodo sulla carica istituzionale. “Non è una bella immagine -ha stigmatizzato l’ex sindaco Vincenzo Iervolino, passato nelle fila del partito di Enrico Borselli prima del voto amministrativo di maggio- Siamo venuti a scuola impreparati”. Ma, secondo le voci circolate, sarebbe stata proprio l’azione “demolitrice” dell’ex primo cittadino, inviso ai suoi ex sodali della Margherita, ad aver creato qualche mal di pancia nel centrosinistra e quindi a non consentire l’accordo unitario sul nome da eleggere. “Non sempre la maggioranza numerica è anche politica”, ha commentato caustico il neosindaco (nella foto) Carmine Pone (Fi), attento tuttavia a cogliere i segnali di apertura che pure sono arrivati dai partiti dell’opposizione-maggioranza. “Saremo propositivi”, ha detto Raffaele Abete (Ds), e non è stato l’unico. “Sui progetti importanti per il paese troverete sempre massima collaborazione, così come su quelli che non ci convincono saremo pronti a fare le battaglie”. Tutto infatti poteva ancora accadere nel “primo giorno di scuola” di Pone: l’ipotesi delle dimissioni di tutti i consiglieri di maggioranza, pure circolata subito dopo il risultato del ballottaggio dell’11 giugno, avrebbe potuto insidiare il cammino del sindaco forzista. Aspettativa andata delusa. Almeno per una parte dei numerosi cittadini che mercoledì sera hanno preso d’assalto la sala consiliare. E almeno per ora. Il pubblico presente, diviso a metà, come per metà delineato nell’emiciclo consiliare. Battimani e tifoseria. Il consigliere anziano, Mauro Beneduce, presidente pro-tempore dell’assise comunale, ha dovuto più volte richiamare al silenzio. Ma il generale bon ton istituzionale ha prevalso. Non è passata invece sotto silenzio la richiesta, prima di Beneduce e poi di Antonio Dobellini (candidato sindaco sconfitto dell’Unione), di condanna unanime degli atti vandalici contro la sede della Margherita compiuti durante i festeggiamenti per la vittoria di Pone. E’ avvenuta, invece, secondo copione, la successiva votazione assembleare. Il nuovo inquilino di palazzo Siano porta a casa la bocciatura unanime degli 11 consiglieri dell’Unione (Ds, Margherita e Sdi) contro i 9 favorevoli della Cdl (Fi, An; Udc e la lista civica “Sant’Anastasia al Centro”) del documento programmatico. “Sono deluso”, ha dichiarato Pasquale Granata (Ds) a proposito della mancata nomina tra gli assessori di un delegato alle attività produttive.“E’ questa una grave carenza, nonostante l’importanza data da Pone al rilancio economico del paese”. E tuttavia il giuramento del sindaco c’è stato tra l’entusiasmo dei presenti. Nomina a maggioranza centrosinistra per la commissione elettorale (Ceriello Antonio (Udc), Giuseppe Cortese (Ds), Giorgio De Filippo (Margherita). I supplenti invece: Vincenzo Ceriello e Vittorio Piccolo (Fi), Sabato Di Marzo (Margherita). Confermata la rosa degli assessori annunciata i giorni scorsi, che diventano 6 dopo che il consigliere Gifuni ha rinunciato alla delega all’Ambiente.

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