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“’O Trammamuro” debutta al teatro Sanacore di San Giorgio a Cremano

’O Trammamuro

Liberamente ispirato al “Calapranzi” di Harold Pinter’ O Trammamuro. Scritto e diretto da Salvatore Formisano con Stefano Ariota, Luigi Shika e Ilaria Bonaiuto.

Sabato 12 e Domenica 13 febbraio debutta al Teatro Sanacore di San Giorgio a Cremano (Sabato ore 21.00 e Domenica ore 18.00), lo spettacolo ’O Trammamuro, scritto e diretto da Salvatore Formisano, con Stefano Ariota, Luigi Shika (nome d’arte di Luigi Esposito) e Ilaria Bonaiuto.
Le scene sono a cura di Cristina Zanaboni, Costumi di Adele Zaira Zigarelli, Trucco Gabriele Cozzolino.

Il testo teatrale rivisitato in lingua napoletana è liberamente ispirato al “Calapranzi” di Harold Pinter, testo scritto nel 1960 che si colloca all’interno di un filone drammaturgico che dà vita a quello che verrà definito il teatro dei “giovani arrabbiati”.

’O Trammamuro vede al centro della storia due bizzarri killer, chiusi in uno scantinato in disuso, situato nelle viscere di Napoli. In quel luogo consumano una logorante attesa aspettando precise informazioni che tardano ad arrivare. La vittima, bersaglio da eliminare, è stata prescelta da un “Capo” ma che resta ignota ai due personaggi: Beatrice, un femminiello, e Gennaro un ragazzo timido, pauroso e pieno di dubbi esistenziali.

La vicenda è immersa in un umorismo tagliente e raffinato, in cui i personaggi si muovono in un clima straniato dove accadono fatti incomprensibili, alternando dialoghi banali a discussioni animate e litigi.

Una continua successione di sbalzi di umore, dovuta all’estenuante evolversi dei fatti, comincia a far sorgere i primi dubbi circa la loro strana situazione. Qualcosa non quadra, l’attesa diventa lunga e insopportabile, la tensione continua a salire, le domande si infittiscono e le risposte, approssimative ed insoddisfacenti, non svelano gli arcani. Tranne, le loro identità: Beatrice rappresenta l’animo cattivo, mentre Gennaro l’anima buona.

Altro personaggio è ’O Trammamuro (Il montacarichi) che in questo caso non è uno strumento meccanico, bensì umanizzato, Viento, il collante tra i due protagonisti, un personaggio misterioso. La storia culminerà in un finale dove il logico e l’assurdo si fonderanno sorprendentemente. L’anima cattiva dovrà ammazzare quella buona. Ma lo farà? Il finale lo faremo decidere dal pubblico.

«Il mio è un personaggio – racconta l’attore Stefano Ariota – dalle mille sfaccettature. Sul palco alterna momenti di dolcezza ad altri di pura amarezza. Sa essere buono ma allo stesso tempo anche cinico e cattivo. Il mio è un personaggio brillante che nasconde questa particolare forma che esplode nello spettacolo. ‘O Trammamuro, che nella napoletanità più verace, quella dei vicoli, viene utilizzato per indicare l’ascensore, in questo contesto assume vari significati. La messa in scena è ricca di spunti, ma anche di messaggi importanti come l’omofobia, la violenza, il bullismo, argomenti per noi molto attuali. Volevo fare dei ringraziamenti speciali a Salvatore Formisano perché è stato molto certosino nel guidarci e dirigerci in questo spettacolo. Mi ha dato la possibilità, dopo due anni di pandemia, di avvicinarmi a un personaggio molto complesso e articolato. Non era assolutamente facile questo spettacolo ma alla fine siamo riusciti nel nostro intento. Ora non ci resta che presentarlo al pubblico».

«Il filone pinteriano – commenta Salvatore Formisano – appartiene al mio percorso artistico e culturale. Per la prima volta ho voluto mettere in scena un testo scritto da me e ispirato da una commedia di Harold Pinter, ambientata a Napoli e interamente interpretata in napoletano. Con questo nuovo testo ho inteso lavorare molto sul movimento scenico, eliminando quella staticità propria dello stile pinteriano per poter esaltare maggiormente la natura caratteriale dei due personaggi. In realtà vi è un terzo personaggio, che è, per l’appunto, il calapranzi. Un calapranzi umano che interagisce con i protagonisti. Non più uno strumento muto che dialoga attraverso dei bigliettini, come nel testo di Pinter, ma una persona, una voce umana che chiede e dà ordini. Il tutto in un gioco di effetti scenografici che dettano i tempi dell’intera vicenda».

O Trammamuro andrà in scena il 19 Febbraio al Teatro Bolivar, il 12 e 13 Marzo al Teatro Magma di Torre Annunziata. Le date sono in continuo aggiornamento.

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