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Pomigliano, l’associazione Antiracket e Antiusura compie 13 anni. Grasso e Ferrucci: “Un esempio”

Pomigliano d’Arco. L’associazione Antiracket e Antiusura Pomigliano per la Legalità Domenico Noviello, presieduta da Salvatore Cantone compie 13 anni. Un’occasione che merita di non passare inosservata, per questo  La Provinciaonline ha intervistato il Presidente onorario della Fai (Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane) Tano Grasso e il Presidente nazionale della FAI Luigi Ferrucci.

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Tano Grasso: “L’associazione di Pomigliano è un esempio!”

Presidente Grasso, il 27 febbraio l’associazione Antiracket e Antiusura Pomigliano per la legalità dedicata alla memoria del coraggioso imprenditore Domenico Noviello, compie 13 anni. Lei ha supportato questa associazione in tante iniziative, cosa si sente di dire ai soci?

“È una delle associazioni antiracket più attive della Campania e il suo presidente, Salvatore Cantone è un punto di riferimento non solo per Pomigliano, ma anche per tutte le “vittime” della Campania e per intera Fai. L’associazione di Pomigliano ha avuto la capacità di riuscire ad essere un punto di assistenza e di sostegno non solo per gli operatori economici di Pomigliano ma per tutti quelli che hanno problemi nella regione. È una cosa molto importante, quindi non posso che esprimere un giudizio assolutamente positivo e senza riserve”.

Come sono cambiate questo tipo di associazioni nel corso del tempo?

Rispetto a quando siamo partiti, e sono ormai 30 anni, con la prima associazione antiracket di Capo d’Orlando, adesso le associazioni hanno acquistato una capacità operativa completamente diversa. Mentre all’inizio le associazioni erano lo strumento della reazione, della rabbia, della rivolta, adesso sono uno strumento meditato, equilibrato e di collaborazione con le istituzioni. È stato questo il grosso salto di qualità. Queste associazioni sono diventate uno strumento che favorisce la collaborazione degli operatori economici con le istituzioni dello Stato. Quindi le associazioni oggi, rispetto a 30 anni fa, sono delle strutture paraistituzionali, cioè si pongono a metà strada tra le realtà della società civile e delle istituzioni e hanno la funzione di favorire il contatto tra queste due realtà. Da questo punto di vista, un’associazione antiracket che funziona è l’associazione che mantenere questo rapporto con forze dell’ordine e autorità giudiziarie e proprio per questo quella di Pomigliano d’Arco da ampie garanzie”.

Esiste ancora tanta omertà o si sono fatti passi avanti?

“È fuori discussione che si sono fatti dei passi avanti, non c’è dubbio rispetto al passato. Diciamo è sempre da come la si vede: “Il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno?”. 30 anni fa era completamente vuoto adesso è mezzo pieno.

Contro le mafie cosa manca ancora?

“Manca ancora una piena collaborazione delle vittime e degli operatori economici. La collaborazione anche attualmente è un problema che si pone e quello che abbiamo scoperto e che continuiamo a scoprire è che l’assenza di collaborazione non dipende dalla paura ma dalla convinzione che l’imprenditore ha di trarre una convenienza nel rapporto con le organizzazioni mafiose. È proprio questo il punto molto più difficile da combattere…”

Luigi Ferrucci: “Se si vuole non si è da soli!”

Presidente Ferrucci l’associazione Antiracket e Antiusura pomiglianese compie 13 anni. Un risultato non da tutti. 

“Certamente! È un bel traguardo perché 13 anni di impegno sono assolutamente da sottolineare. Significa che il cammino fatto ha prodotto i suoi frutti e continua con l’appoggio di tutti.“

Come si sono evolute nel corso del tempo le associazioni Antiracket?

“Diciamo che ormai l’idea nata 30 anni fa, nel tempo si è rafforzata sempre più. L’idea di base è la stessa ma chiaramente con il tempo ci siamo “affinati” e cerchiamo con la nostra esperienza di fare sempre di più e meglio in un settore che è oggettivamente delicato e bisogna farlo con professionalità. D’altronde non si può pensare di combattere un sistema criminale cosi ben organizzato senza i “nudi attrezzi”.

Quanta paura c’è ancora di denunciare?

“La paura può essere senz’altro una componente ma secondo me, anzi credo secondo noi tutti, è spesso una “scusa” perché la nostra esperienza ci dice che è possibile denunciare con ragionevole sicurezza se fatto in maniera intelligente. Le associazioni antiracket rappresentano una strategia vincente e in 30 anni di storia nessuno di noi, fortunatamente, è mai stato “toccato”. Anzi portiamo ad esempio le nostre storie e anche laddove ha subito qualche “danno” per ritorsione all’attività, noi specifichiamo sempre che esiste una legge dello stato che consente di essere risarciti. Ecco perché ancora troppo spesso non si denuncia per “convenienza” che sembra un concetto strano da accettare ma purtroppo spesso è cosi.”

Proprio per questo, sente di lanciare un appello?

“Senz’altro! Noi facciamo questo da volontari. Tanti di noi, come me o come Salvatore ci sono passati ma abbiamo denunciato. La “storiella” che lo Stato non c’è, che le forze dell’ordine non sono al nostro fianco, con noi non attacca perché la nostra esperienza ci dice ben altro. Quindi dico con forza che si può fare, si deve fare, bisogna assolutamente denunciare per liberare sempre più territori e per ribadire il nostro diritto costituzionale di esercitare la libera impresa. Se si vuole non si è da soli!

I contatti dell’ Antiracket e Antiusura Pomigliano per la Legalità Domenico Noviello:

  • Cell: 3471908393
  • Email: antiracketpomigliano@gmail.com

 

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