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Pomigliano, il riscatto della città parte dall’esempio di don Diana

don diana
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POMIGLIANO D’ARCO – “Cari ragazzi, siamo qui perché abbiamo sentito il richiamo del nostro dovere di cittadini liberi”. Parole che rimbombano in testa se si pensa che a proferirle è Salvatore Cantone, un uomo che ha avuto il coraggio di ribellarsi alla camorra, che non si è fatto sconfiggere dalla paura ed ha denunciato chi gli chiedeva il pizzo. Davanti ad una foltissima platea formata da studenti, dal sindaco Raffaele Russo, dal comandante provinciale dei carabinieri il colonnello Marco Minicucci, dal maggiore Michele D’Agosto (comandante della Compagnia di Castello di Cisterna), dal capitano della guardia di finanza Giuseppe Di Stasio (comandante della Compagnia di Casalnuovo), da commercianti e tanti cittadini

Salvatore Cantone, presidente dell’ antiracket di Pomigliano d’ Arco ha parlato alla fine del corteo che ha attraversato le strade della città a 20 anni dall’ uccisione di don Giuseppe Diana. “Marciare insieme non è solo camminare l’uno a fianco dell’ altro che ha già in se il suo enorme senso di esistenza che si fa significato. Camminare insieme vuol dire andare verso quel profumo di libertà che può essere trovato solo nella responsabilità e nella legalità”, ha aggiunto Cantone, “oggi al ventesimo anniversario dell’uccisione di don Giuseppe Diana, parroco di Casal di Principe che fu ucciso dei camorristi nella sagrestia della sua chiesa. Il nostro, a conclusione di questi tre giorni dedicati alla legalità, non è stato solo un ricordo celebrativo. Abbiamo testimoniato in prima persona il bisogno di non arrendersi mai, il bisogno di lottare per quel che si crede ed in questo don Diana ci ha insegnato tanto e continuano a farlo ogni giorno tanti sacerdoti”. A Pomigliano d’Arco la primavera è cominciata già da un po’: “Il cambiamento – ammonisce Cantone – è iniziato dal momento che abbiamo scelto come imprenditori, ma ancora prima come cittadini di ribellarci alla violenza e a chi avrebbe voluto comandare il nostro destino. Così come si fa una marcia, il passo non dobbiamo perderlo. Siamo usciti da un passato che avrebbe potuto metterci in scacco”.
Parole, frasi, piene di passione e voglia di riscatto quelle del presidente locale dell’antiracket: “La vostra presenza, la vostra vitalità, la vostra voglia di riscatto evidente e profondo colora i nostri giorni. Il martirio di don Diana non dovete viverlo come la fine della sua vita, ma come l’inizio di tante altre di un territorio che va ben oltre i confini del suo paese che arriva fino al nostro e che si diffonde giorno dopo giorno in Italia e nel mondo. Ha creduto la possibilità del cambiamento e si è battuto per questo, non ha ceduto il passo allo sconforto. Ha avuto coraggio e passione, ed è questo che vi auguro di avere: coraggio e passione. La passione vi guiderà a migliorarvi, a studiare ad alimentarvi della cultura. Il coraggio ad esprimere le vostre idee a testa alta e a battervi per vederle realizzate”.
A fare da eco alle parole di speranza e di riscatto anche la presenza di un figlio di questa terra, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Fino all’anno scorso giovane studente universitario impegnato per il rilancio della sua città, oggi una delle cariche più autorevoli del Paese. “Oggi sono qui con voi per ricordare Don Peppino Diana, parroco e cittadino ucciso dalla camorra”, dice Di Maio, esponente del Movimento5Stelle. “Per comprendere il valore della legalità – spiega – bisogna capire come si fanno le Leggi e chi le scrive. Occorre insomma comprendere l’importanza della partecipazione politica. Solo partecipando alla politica, entrando nei meccanismi che regolano la nostra vita quotidiana, i cittadini potranno sentire proprie le Leggi e quindi rispettarle con naturalezza. Molto spesso si ha l’impressione che le regole siano calate dall’alto e ci venga chiesta solo obbedienza.  In giornate come quella in ricordo di Don Peppino Diana – aggiunge Luigi Di Maio – deve nascere un nuovo modo di essere cittadino, che si interessa ai problemi della comunità che lo circonda, anche se non lo riguardano direttamente. Un cittadino che cerca di determinare l’andamento politico del paese in prima persona, candidandosi, formando gruppi di pressione, anche semplicemente informandosi. L’altruismo deve essere il motivo ispiratore dell’impegno politico. La partecipazione deve diventare un dovere civico, oltre che un diritto. Solo così potrà nascere la cultura della legalità”.

Fotografie di Francesca Sodano.

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Gabriella Bellini è nata a Tropea (VV), giornalista professionista dal 2003, ha cominciato a lavorare nel 1994 nella redazione giornalistica di Televideo Somma, ha collaborato con Tele Oggi, Il Giornale di Napoli, Il Mattino, il Corriere del Mezzogiorno (dorso campano del Corriere della Sera), Cronaca Vera, Retenews, è stata redattore del settimanale Metropolis (poi diventato quotidiano) e di Cronache di Napoli. Ha condotto un programma di informazione e approfondimento su Radio Antenna Uno. Nel febbraio 2007 ha creato con altri colleghi il sito web laprovinciaonline.info di cui è il direttore. Dal 2017 è componente della Commissione Pari Opportunità dell'Ordine dei Giornalisti della Campania Nel 2009 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento all’Impegno Civile del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, destinato ad un giovane cronista che si “sia distinto nel suo lavoro sul tema della diffusione della Cultura della Legalità” ottenendo così il premio nazionale “Per la Cultura della Legalità e per la Sicurezza dei Cittadini”. Nel 2012 il Premio internazionale Città di Mariglianella “Gallo d’Oro” per i “numerosi reportage sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2013 il premio “Città di Saviano, giornata per la legalità” per “L'impegno profuso a favore della promozione e diffusione dei valori della legalità". Nel 2015 menzione speciale “L’ambasciatore del sorriso” per “L’instancabile attività di reporter, votata a fotografare con sagacia le molteplici sfaccettature della nostra società”. Nel 2016 il Premio “Antonio Seraponte” con la seguente motivazione “Giornalista professionista sempre presente e puntuale nel raccontare i fatti politici e di cronaca. In poco più di un decennio a suon di bravura ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per essersi distinta su temi importanti come la diffusione della cultura della legalità, della sicurezza dei cittadini e per l’impegno sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2019 il premio Napoli Cultural Classic "Donna straordinaria, esponente della stampa locale che attraverso la sua autentica e graffiante penna racconta il nostro territorio anche fuori dai confini. Sempre attenta alla realtà politico-sociale che analizza con puntualità e chiarezza, riesce a coniugare la divulgazione al grande pubblico con l'obiettività suggerita dalla grande esperienza umana che l'accompagna". Nel 2022 Premio di giornalismo “Francesco Landolfo”

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