Home Cultura e Spettacoli Pulixi: “la scrittura una salvezza durante il lockdown”

Pulixi: “la scrittura una salvezza durante il lockdown”

Abbiamo intervistato lo scrittore Piergiorgio Pulixi, sulla sua ultima fatica letteraria, “Un colpo al cuore” edito dalla casa editrice Rizzoli.

Il motto “Occhio per occhio, dente per dente” è la regola del serial killer che ha deciso di riparare i torti del sistema giudiziario. Dove non arrivano le giurie, arriva lui, rapendo, torturando ed eliminando i criminali che l’hanno fatta franca. Indossa una maschera dai tratti demoniaci, e si fa annunciare ogni volta da un video intitolato La Legge sei tu in cui chiede alla gente di pronunciarsi in giudizio tramite votazioni anonime e irrintracciabili. L’indagine sul caso che sta scuotendo l’Italia è affidata al vicequestore Vito Strega, esperto di psicologia e filosofia, tormentato criminologo dall’intuito infallibile, avvezzo alla seduzione del Male. Lo affiancano le ispettrici Mara Rais ed Eva Croce. Diverse come il giorno e la notte, le due formano una coppia d’eccezione.

Un thriller molto intrigante, che ha molti spunti di riflessione e con grande pazienza ed eleganza, lo scrittore ha risposto alle nostre curiosità.

In era di Pandemia, è riuscito a concentrarti per la scrittura oppure ha avuto difficoltà?

Devo dire che sì, ho risentito un po’ del pesante clima psicologico. Ho avuto più difficoltà del solito a entrare nella storia, a trovare la concentrazione giusta, ma soprattutto preservarla nel corso della scrittura. Una volta superate le cento pagine, però, la storia è diventata una sorta di rifugio dal mondo esterno, una specie di utero materno, e questo di sicuro mi ha permesso di vivere il lockdown in maniera più lieve, più ovattata. In questo senso la scrittura è stata salvifica in quel brutto momento.

Nella stesura del libro, come in tutti quelli suoi, e nelle cose che scrive, si nota una particolare cura dei dettagli e della caratterizzazione dei personaggi, ma sono tutti inventati o ha avuto qualche ispirazione?

Mentirei se dicessi che sono rubati dalla vita reale, nel senso che traggo ispirazione da diverse persone che mi capita di incontrare, ma tendenzialmente “rubo” soltanto alcuni tratti da una persona. Il personaggio finale è sempre una summa di tratti di più persone, quindi sarebbe scorretto dire che è ispirato a una singola persona: è più un Frankenstein assemblato con tante parti di tante persone diverse. L’unico personaggio in “Un colpo al cuore” ispirato a un personaggio reale è la presentatrice televisiva Luana Rubicondi. Ma lascio ai lettori il piacere di scoprire a quale persona mi sono ispirato…

Se dovesse associare delle musiche ai suoi personaggi, quale sceglierebbe e perché?

A Strega assocerei un jazz notturno e malinconico perché rispecchierebbe molto la sua indole introversa e solitaria. Eva Croce… Forse un rock più duro, stile Pearl Jam o addirittura Led Zeppelin, perché ha un’anima ribelle e rabbiosa. Mara Rais sarebbe un misto di trip-hop e soul, che sarebbe consonante alla sua eleganza.

Che libri ha letto prima e durante la stesura di Un colpo al cuore?

Parecchi. Credo intorno al centinaio prima, durante e nelle fasi di editing. Posso dirti senz’altro che quelli che mi hanno impressionato di più sono i tre romanzi che compongono la trilogia di Jack Laidlaw di William McIlvanney.

Tra tutti i suoi libri scritti fino ad oggi, c’è uno che preferisce, o un personaggio al quale è particolarmente legato?

Sono molto legato a un romanzo intitolato “L’appuntamento”, perché è nato in circostanze particolari. Per quanto riguarda i personaggi, più passa il tempo e più mi affeziono a Strega, perché ha qualcosa di eroico e tragico allo stesso tempo, e questo mi affascina molto.

Secondo lei l’avvento dei social ha reso tutto più spettacolarizzabile? Noto tanti leoni da tastiera, con cattiveria inaudita. Saremo costretti a chiuderli secondo lei i social?

Credimi, se si arrivasse a chiuderli ti posso assicurare che non ne sentirei la mancanza. Però credo che sia uno scenario pressoché utopistico. I social hanno creato una cesura nei nostri tempi: c’è un prima e un dopo. Non credo che si possa tornare indietro, purtroppo. Si può soltanto provare a prendere il bene che i social possono dare, e al tempo stesso arginare con nuove regole il male che spesso questi strumenti generano.  

Se dovessi immaginare un dialogo tra il suo serial killer e un altro personaggio, chi penserebbe?

Se intendi un personaggio in generale… Forse un bambino. Sarebbe curioso ascoltare “Il Dentista” spiegare a un bambino perché non deve considerarlo cattivo, dato che in realtà sta soltanto ripulendo il mondo dai cattivi veri.

Quanto le manca il pubblico, e che effetto le fa dover presentare davanti a uno schermo?

Il pubblico mi manca tantissimo perché è la mia linfa vitale. Non scrivo per me, ma per le persone che mi seguono e mi leggono. Per questo ho bisogno di stare in mezzo a loro, per comprendere meglio i loro gusti, e poter scrivere delle storie che diano loro emozioni e soddisfazioni. Tutto questo mi manca da morire. Le presentazioni virtuali sono un palliativo. Spero con tutto il cuore di tornare presto nelle librerie.

Sta scrivendo già altro?

Sì, nei prossimi mesi, e all’inizio dell’anno prossimo ci saranno delle novità. Mi piace sempre sorprendere i miei lettori, e spero di riuscirci anche questa volta.

Piergiorgio Pulixi è nato a Cagliari nel 1982. Fa parte del collettivo di scrittura Sabot creato da Massimo Carlotto, di cui è allievo. Insieme allo stesso Carlotto e ai Sabot ha pubblicato Perdas de fogu (Edizioni E/O 2008), e singolarmente il romanzo sulla schiavitù sessuale Un amore sporco, inserito nel trittico noir Donne a perdere (Edizioni E/O 2010). È autore della saga poliziesca di Biagio Mazzeo iniziata col noir Una brutta storia (Edizioni E/O 2012), miglior noir del 2012 per i blog Noir italiano e 50/50 Thriller e finalista al Premio Camaiore 2013, proseguita con La notte delle pantere (Edizioni E/O 2014), vincitore del Premio Glauco Felici 2015, Per sempre (Edizioni E/O 2015) e Prima di dirti addio (Edizioni E/O 2016). Nel 2014 per Rizzoli ha pubblicato anche il romanzo Padre Nostro e il thriller psicologico L’appuntamento (Edizioni E/O), miglior thriller 2014 per i lettori di 50/50 Thriller e vincitore del Premio Prunola 2016. Nel 2015 ha dato alle stampe Il Canto degli innocenti (Edizioni E/O) primo libro della serie thriller I canti del male, vincitore del Premio Franco Fedeli 2015, del Premio Corpi Freddi Awards 2015 e del Premio Grotte della Gurfa 2016. Nel 2016 gli viene assegnato il Premio Serravalle Noir. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati sul ManifestoLeftMicromega e Svolgimento e in diverse antologie. I suoi romanzi sono in corso di pubblicazione negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito.

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