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Referendum, Granato (Fi): “Riforma costituzionale? NO!”

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SOMMA VESUVIANA. Referendum costituzionale, Antonio Granato (Fi): “Riforma costituzionale? Noi diciamo NO!”

NO PERCHE’ NON SI CAMBIA LA COSTITUZIONE CON UNA FINTA MAGGIORANZA, grazie alla sovra rappresentazione parlamentare fornita da una legge elettorale dichiarata (anche per questo motivo) illegittima dalla Corte costituzionale.

NO PERCHE’ QUELLA ITALIANA ERA LA COSTITUZIONE DI TUTTI, forzature di prassi e regolamenti hanno determinato nelle Aule di Camera e Senato spaccature insanabili tra le forze politiche, giungendo al voto finale di un parlamento la cui composizione è deformata e alterata da un premio di maggioranza illegittimo.

NO PERCHE’ IL REFERENDUM NON POTRA’ SANARE NE’ COMPENSARE UN VIZIO DI ORIGINE, la riforma è stata costruita per la sopravvivenza di un governo e di una maggioranza privi di qualsiasi legittimazione sostanziale, è una deliberazione viziata nel suo fondamento che il referendum non può sostituire.

NO PERCHE’ LA COSTITUZIONE DEVE UNIRE E NON DIVIDERE, ciò che è stato un miracolo di democrazia nel 1948, approvato quasi all’ unanimità, viene “geneticamente modificato“dalla riforma costituzionale per i suoi contenuti: divide anziché unire, lacera anziché cucire. Questa riforma nasce già fallita.

NO PERCHE’ IL COMBINATO DISPOSTO CON LA LEGGE ELETTORALE PORTA A UN PREMIERATO ASSOLUTO, L’“Italicum” aggiunge all’azzeramento della rappresentatività del Senato e al centralismo che depotenzia il pluralismo istituzionale l’indebolimento radicale della rappresentatività della Camera dei deputati. Il premio di maggioranza alla singola lista consegna la Camera nelle mani del leader del partito vincente nella competizione elettorale.

NO PERCHE’ E’ IL MODELLO DELL’UOMO SOLO AL COMANDO, con il modello previsto dalla riforma si genererebbe una sorta di “Premierato assoluto” privo di idonei contrappesi e con evidenti effetti collaterali: ne risentirebbe infatti l’elezione del Capo dello Stato, dei componenti della Corte costituzionale, del Csm.

 

NO PERCHE’ AVREMMO UN SENATO TACCIATO DI AMBIGUITA’, le funzioni attribuite al nuovo Senato e la sua modalità di elezione sono totalmente confusi, prevedendo peraltro che siano rappresentati enti territoriali (regioni e comuni) con funzioni molto diverse.

NO PERCHE’ AUMENTA IL CONFLITTO DI COMPETENZA TRA STATO – REGIONI – AUTONOMIE LOCALI, la nuova tecnica di attribuzione è infatti largamente imprecisa ed incompleta. La competenza concorrente non è stata eliminata: in molte materie, come quella “governo del territorio” rimane una concorrenza tra “norme generali e comuni” statali e leggi regionali.

NO PERCHE’ SI SOSTITUSCE IL CENTRALISMO AL PLURALISMO E ALLA SUSSIDIARIETA’, la stessa riforma del Titolo V della Costituzione, così come riscritta, tornando ad accentrare materie che, nel riordino del 2001, erano state assegnate alle Regioni, matura l’eccesso opposto, ovvero un centralismo che non è funzionale all’efficienza del sistema. Aumenterà la spesa statale regionale e locale. Ci si avvia solo verso la destituzione del pluralismo istituzionale e della sussidiarietà.

NO PERCHE’ E‘ SVILITO IL PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’, lo Stato attraverso la clausola di supremazia potrebbe riaccentrare qualunque competenza delle Regioni(soprattutto quelle più virtuose e responsabili), contraddicendo tanto l’efficienza quanto il fondamentale principio autonomistico ex art.5 della Costituzione.

 

Parliamone all’incontro-dibattito dal titolo “ Le Ragioni del No- Verso Il Referendum” , con il coinvolgimento di amministratori locali, associazioni e cittadini e che si terrà presso l’atrio di Palazzo Torino in Somma Vesuviana (Na) Piazza Vittorio Emanuele il giorno venerdi 09 Settembre ore 18.30

 

All’evento prenderanno parte il Sen.Domenico De Siano (Coordinatore Regionale di F.I.), l’avv.Antonio Pentangelo ( Coordinatore Provinciale F.I.),l’On.Paolo Russo (Coordinatore della Città di Napoli),Armando Cesaro (Capogruppo F.I. Regione Campania) Severino Nappi ( Vice Coord.Regionale F.I.-Responsabile Enti Locali).

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