mercoledì 30 Aprile 2025
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Sant’Anastasia. Accusato di essere un “molestatore”, assolto

SANT’ANASTASIA. Assolto l’uomo che nel giugno 2017 fu accusato di molestie sessuali da una giovane donna di origine romena, nella stazione ferroviaria di Madonna Dell’Arco.

Non si procederà perchè il “fatto non sussiste”, è la decisione del Giudice dell’udienza preliminare, nei confronti di uomo di quarantasei anni anastasiano, che era stato tratto in arresto nel giugno 2017 per molestie sessuali nei confronti di una donna di origini romena. La vicenda ha inizio quando l’anno scorso, ai carabinieri di Pomigliano D’Arco, arriva una segnalazione da una fonte confidenziale che riferisce di alcuni soggetti, che abitualmente nella fascia oraria compresa tra le 14 e le 15, molestavano e palpeggiavano donne sole che si recavano alla stazione della Circumvesuviana di Madonna dell’Arco per mettersi in viaggio. I militari, quindi, in abiti civili al fine di eseguire un servizio di osservazione e controllo, si recavano sul posto. Durante i controlli, arrestano l’uomo che viene accusato dalla donna sopraindicata di essere stata sottoposta con “violenza a subire atti sessuali, consistiti in ripetuti palpeggiamenti nelle parti intime” e che la stessa aveva tentato di opporre resistenza. Nella querela, sporta dopo poco alla stazione dei carabinieri, la donna riferiva che quel giorno, il 29 giugno 2017, nei pressi della stazione era stata avvicinata da un uomo a bordo di una Fiat Punto grigia. L’uomo le aveva chiesto il nome, ma la donna spaventata aveva proseguito senza rispondergli. Il “molestatore” però aveva continuato a seguirla e a riporle le domande. La donna, a questo punto, gli aveva risposto di essere romena e di essere a Sant’Anastasia per incontrarsi con un’amica, frettolosamente era giunta alla stazione nei pressi dei binari e qui era stata raggiunta dall’uomo, chiedendole perchè si allontanasse e invitandola a tranquillizzarsi. La donna, sempre nella querela, riferiva che il soggetto continuava a farle dei complimenti e addirittura le aveva scattato anche una foto con il telefono cellulare, iniziando a toccarsi nelle parti intime. Nel momento in cui la voce elettronica della stazione aveva annunciato l’arrivo del treno per Sarno, l’uomo le si era avvicinato attirandola a se con la forza e l’aveva invitata a darle un bacio sulle labbra. Alle sue resistenze, la donna riferisce nella querela, di essere stata afferrata con forza e portata dietro un pilastro, qui l’inizio delle molestie, alle sue urla l’intervento dei carabinieri in borghese. Dalla sentenza dell’udienza preliminare però si legge un quadro diverso, infatti tra le motivazioni che hanno spinto il giudice a prendere la decisione finale sono state le riprese video delle telecamere poste nei pressi della stazione. Dai frame si vede che una giovane donna giunge in stazione intorno alle 14,52 dopo aver scambiato delle battute con l’uomo in questione. All’ingresso la donna risponde al telefono nel frattempo viene preceduta dall’uomo nell’ingresso della stazione e l’attendeva quasi vicino alla banchina, dopo qualche battuta si dirigevano insieme verso i binari. Nei video si apprende l’evidente corteggiamento dell’uomo e l’atteggiamento tranquillo della donna che in nessun momento si allontana dall’uomo. E’ visibile il tentativo del 46enne di porre un braccio sulle spalle della donna che lo schiva evitando il contatto, continuando però a parlargli. La scena in cui ci sarebbe stato il palpeggiamento non desiderato della donna non è visibile perchè entrambi sono posti dietro una colonna e in una zona d’ombra della telecamere. L’ultima immagine visibile, prima dell’intervento dei militari, è che l’uomo tira la donna per abbracciarla, e lei in quel momento non sembra mostrare resistenza. Nei video si notano anche altri soggetti presenti, ma nessun di loro mostra atteggiamenti allarmanti o turbati. L’uomo, dal principio, ha sempre negato di aver aggredito e molestato la donna, ma di averla avvicinata e seguita perchè lei stessa, prima di arrivare alla stazione, le aveva detto che se voleva parlare con lei avrebbe potuto raggiungerla lì. Il 46enne anastasiano ha dichiarato di essersi trattenuto per chiederle di potersi scambiare i numeri di telefono per eventualmente rincontrarsi e di essersi poi avvicinato per darle un bacio sulla guancia, ma di essere stato immobilizzato dai militari inizialmente scambiati per rapinatori. Nelle motivazioni di assoluzione, si apprende, che il racconto della donna non regge perchè dalla visione dei filmati si evince che al corteggiamento dell’uomo la donna in nessuna occasione pare essersi sottratta prima dell’arrivo dei carabinieri, e che il palpeggiamento non desiderato non veniva ripreso dalle telecamere per la posizione assunta dai due, che in quel momento erano abbracciati. L’avvocato difensore dell’uomo, Francesco Cervo esprime tutta la sua soddisfazione per l’esito finale di questa storia: “Ha trionfato la giustizia”, la quale, al cospetto di telecamere che riprendevano la scena, ha liberato un innocente da pesanti ed infamanti accuse” conclude: “ci si chiede cosa sarebbe accaduto se non ci fossero state le immagini della videosorveglianza”.

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