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Somma Vesuviana, sotto inchiesta per truffa un dipendente comunale

Somma Vesuviana. Sotto inchiesta per una truffa intentata ai danni di una donna. Di tanto sarebbe accusato un dipendente comunale di stanza presso l’ufficio anagrafe del comune di Somma Vesuviana. La dinamica dei fatti è ancora sotto il segreto istruttorio, anche se qualcosa in queste ultime ore è emerso. La donna in questione sarebbe un’italiana che di professione farebbe la parrucchiera a domicilio. La scorsa settimana la signora in questione si trovava in casa della madre di un “dipendente” comunale e qui, tra uno shampoo ed una messa in piega, ha raccontato che “per un certificato di espatrio per il figli minorenni il dipendente- finito successivamente sotto indagine- avrebbe chiesto la stratosferica cifra di 150 euro”. Non solo, ma per questa pratica la malcapitata si sarebbe dovuta rivolgere ad una agenzia esterna “consigliatagli” dallo stesso impiegato indagato. La donna avrebbe anche detto di aver anticipato 80 euro per la documentazione. A questo punto, la signora che ha raccolto lo sfoga della sua parrucchiera racconta il tutto al figlio il quale si attiva denunciando il caso al direttore generale del comune sommese Giuseppe Terracciano. Il passo successivo è l’accertamento che la documentazione in questione è rilasciata dall’ufficio anagrafe e che quest’ultima costerebbe solo 1euro e 20 centesimi.
La notizia viene contestualmente girata alla locale stazione dei carabinieri guidata dal maresciallo Raimondo Semprevivo che, all’informativa dell’Ente sommese, allega anche la denuncia della donna presumibilmente raggirata per dar luogo alle indagini. Il tutto per capire se si tratterebbe di un malinteso o di un tentativo di truffa da parte di una mela marcia che si aggira per gli uffici comunali sommesi.

Gaetano Di Matteo

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