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Tombola Vivente alla rotonda Diaz: la tradizione si anima

tombola vivente
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NAPOLI. Tombola Vivente alla rotonda Diaz: la tradizione si anima. “Uno doje tre e quattro… urlava Pulcinella, cinque sei sette e otto… rispondeva il pubblico” così tra musiche, citazioni e balli si è arrivati fino a Novanta (‘a paura), l’ultimo numero della Tombola.

Ma quella svoltasi ieri sul Lungomare partenopeo, alla rotonda Diaz, nella splendida cornice del golfo cittadino è stata particolare nel suo genere, in quanto, evocando l’antico gioco si è cercato di aumentare l’interesse e la partecipazione del pubblico. Il tutto è stato possibile grazie ai due bravissimi conduttori della tombolata: Franco Gaetano e Anna Gigante che nelle vesti di Pulcinella e della Bella ‘Mbriana hanno fatto si che l’allegria e la tradizione andassero a braccetto.

I due artisti, accompagnati anche dalla chitarra di Roberto Sanna, hanno letteralmente trascinato il pubblico, facendoli divertire ad ogni numero estratto dal gigantesco “panariello” (il cesto di vimini che contiene i numeri) e cercando, in maniera ironica, personaggi tra il pubblico che potessero rappresentare il numero della smorfia appena estratto, questi venivano poi portati sulle gigantesche “pedane-cartelle” su cui erano effigiate le icone della smorfia. Così procedendo, estraendo un numero dietro l’altro, la tombola ha preso vita. E così, tra gioco, spettacolo e divertimento, la tombola vivente ha aperto le porte all’atmosfera natalizia della città, che ben combacia con gli allestimenti natalizi che colorano e illuminano Napoli già da diversi giorni. Unica nota in controtendenza, in quest’ultima domenica di novembre è stato il caldo afoso, che più che natalizio, era quasi estivo.

L’evento-spettacolo, rientrante nel programma del Forum Universale e a cura dell’associazione EUGHEA, con finalità di tutelare e divulgare la cultura napoletana, ha fatto rivivere la tradizione passata attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico, sensibilizzando non solo gli adulti ma anche i bambini, che – si spera – saranno i futuri custodi delle nostre memorie.

 

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