Arriva nella prestigiosa sede del Museo Campano di Capua la mostra dell’artista oplontino Aurelio Talpa che presenta la sua personale WABI – SABI che sarà inaugurata il 20 maggio alle ore 10.30 e resterà aperta al pubblico fino al 6 giugno.
Waba Sabi è una filosofia giapponese che ci indica che anche nell’imperfezione delle cose esite bellezza, per chi ha cura nel saper osservare, ascoltare, sentire i messaggi che provengono dalla transitorietà; i due termini indicano desolazione e solitudine che però trovano un’accezione positiva se intese come liberazione dal mondo materiale e la trascendenza verso una vita più semplice.
In questa visione della bellezza dell’imperfezione nipponica”si plasma e vive – secondo il curatore della mostra, Giampaolo Coronas – l’arte di Aurelio Talpa. Le crepe e le imperfezioni create dalla particolare cottura della ceramica sono il canale di comunicazione principale con il fruitore dell’opera; L’artista ci mostra l’imperfezione che diventa, quasi paradossalmente, l’elemento prezioso della vita. Quello che ci mostra è un vissuto, poeticamente elevato e intangibile. La rarità e l’unicità a cui andiamo incontro come fruitori delle opere di Aurelio colpiscono nel profondo, plasmando sentimentalismi che corrono agili sulla superficie delle nostre anime.”
Aurelio Talpa esprime la propria arte in modo eclettico – pittore, scultore, ceramista – riuscendo a coniugare la filosofia orientale con la tradizione classica delle opere mediterranee attraverso un uso fortemente espressivo non solo delle rappresentazioni, ma anche dei materiali usati coniugati a quelle che sono le antiche tecniche della scultura giapponese raku-yaki.
Il Museo Provinciale Campano, definito dal grande archeologo Amedeo Maiuri “il più significativo della civiltà italica della Campania”, regione a cui Capua ha dato il nome, ospita la maestosa opera del maestro che proprio dalla propria visione della classicità “riesce creare – secondo la critica d’arte Maria Pina Cirillo – i suoi volti caratterizzati da una forte espressività non aliena da una vena drammatica mitigata da tocchi sapienti e misurati che esaltano la bellezza e l’armonia delle linee semplici che costituiscono l’ossatura stessa delle opere, ne presenta non tanto l’aspetto esteriore ma l’anima, quella combinazione di pensieri ed emozioni, paure e gioie, speranze ed angosce che albergano in ogni uomo.”
Visitabile fino al 9 giugno 2023 negli orari di apertura del Museo
INGRESSO LIBERO

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