Home Cronaca Avvelenata “mamma lupetto”, a Ponticelli è il quarto caso in 10 giorni

Avvelenata “mamma lupetto”, a Ponticelli è il quarto caso in 10 giorni

NAPOLI. Sono 4 i cani trovati morti negli ultimi 10 giorni a Ponticelli nella zona che confina con la città di Volla. “Cattiveria inaudita” racconta la volontaria.

Una vera e propria follia quella che sta accadendo a Ponticelli ai confini con la città di Volla, nell’arco di 10 giorni sono 4 i cani randagi trovati morti, l’ultimo triste episodio risale al pomeriggio di ieri. La zona della “mattanza” è sempre la stessa, ci raccontano i volontari, detta Porchiano ed è quella a ridosso con il rione Incis nei pressi della fermata della Circumvesuviana. Questa volta a “perire” sotto i colpi di una disumanità inaudita una “mamma lupetto” che aveva partorito, ai primi di maggio scorso, sei cuccioli.  Il macabro ritrovamento è stato scoperto da una delle volontarie recatasi in quella zona per dar da mangiare alla “neomamma”. Probabilmente il veleno somministrato è sempre lo stesso, infatti si suppone che si tratti di un potente topicida o di un lumachicida chimico, entrambe sostanze letali per gli amici a quattro zampe. Sono stati salvati i sei cuccioli, nascosti dalla cagnolina in una cavità del terreno. Soccorsi e portati dal veterinario, ora la cucciolata è curata con l’antiemorragico Konakion, profilassi necessaria per i “piccolini” affidati ai volontari, che “armati” di bottigline e copertine stanno sostituendo la mamma. Sono di Volla, Cercola e del quartiere Ponticelli di Napoli, gli angeli custodi che in questi giorni stanno cercando di sfamare i cani randagi e che si stanno battendo affinchè si scopra l’autore di questi atti orribili. Ricordiamo che esiste il reato di maltrattamento degli animali (art. 544-ter c.p.) che punisce “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche” con la reclusione da 3 a 18 mesi o con la multa da 5mila a 30mila euro.

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