martedì 30 Aprile 2024
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La violenza di genere e le relazioni disfunzionali, dipendenze, temi dell’incontro organizzato dall’associazione Gioventù Cattolica di Napoli

NAPOLI. «Non si può parlare di assassino per troppo amore. L’amore non uccide mai. Questa deve essere una battaglia di carattere culturale, ma anche sociale e normativo»: queste le parole della neo-presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nell’ambito della due giorni di studio sulla “Violenza di genere”, ospitata lo scorso 12 aprile presso la biblioteca nazionale di Roma. Ed è dedicato proprio ai temi dei delitti e degli abusi contro le donne e i minori, dentro e fuori le famiglie, della depressione e delle vecchie e nuove dipendenze sempre più diffuse tra i giovanissimi, l’incontro dal titolo “I disturbi affettivi: cosa sono e come influenzano la nostra salute”, a cura delle “Scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale”, gli appuntamenti divulgativi per condividere con i cittadini le idee e le buone prassi del benessere psichico.

Questa volta le “Scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale” avranno luogo, venerdì 20 aprile alle ore 18, presso Asso.Gio.Ca (Sala del Moricino, Piazza Mercato 100, Napoli), l’Associazione della Gioventù Cattolica che aggrega i ragazzi di una circoscrizione “di frontiera” come Mercato Pendino, i quali scelgono il volontariato e l’impegno per il territorio come alternative al degrado socio-ambientale, determinato dall’assenza di servizi e spazi verdi. L’ingresso all’incontro è libero, info al 3385651723 e info@centronoesis.it

«Siamo orgogliosi di poter offrire il nostro confronto sul tema dei disturbi affettivi alla platea dei giovanissimi volontari di Asso.Gio.Ca – spiega Vincenzo Barretta, psichiatra, psicoterapeuta, specialista in medicina delle dipendenze e direttore scientifico del Centro Noesis di Napoli, ente promotore delle “Scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale” – Facciamo inoltre nostro l’appello, espresso dalla neo presidente del Senato, per un cambio di paradigma socio-culturale, prima ancora che legislativo: in questo senso, auspichiamo di incontrare i genitori e gli educatori, per fornire loro gli strumenti necessari a non sottovalutare le dinamiche affettive malate, derubricandole con superficialità a questioni personali e non comprendendone per tempo la patogenicità e la minaccia per l’incolumità degli individui. Per questa ragione, facciamo rientrare nel vasto ambito delle disfunzioni affettive pure l’allarme, suscitato soprattutto dai recenti fatti di cronaca, relativo ai disturbi dell’umore e agli abusi di sostanze, sempre più diffusi tra i giovanissimi, che le famiglie non sono ancora in grado di riconoscere per tempo, e dunque di prevenire».

Il 4% dei giovani fra i 12 e i 17 anni soffre, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, di disturbo depressivo. Percentuale che aumenta al 9% per i giovani dai diciotto anni. Numeri che si fanno ancora più preoccupanti se si allarga il discorso all’intera gamma dei disturbi di carattere emotivo e comportamentale: un ragazzo su cinque al di sotto dei 18 anni ne è affetto. Ad aggravare ulteriormente questi dati, il fatto che il suicidio correlato a tali patologie sia la seconda causa di morte fra i 15 e i 29 anni.

L’iniziativa delle “Scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale”, nata anche grazie all’impulso del presidente del Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo, Alfredo Ruosi, si avvale del supporto delle sedi del Rotary Club Napoli Posillipo, Napoli Castel Sant’Elmo, Napoli Ovest e Napoli Sud Ovest, insieme con la Fondazione Istituto Antoniano, il Centro Studi “AdAstra”, la Fondazione Pellegrini – Opera Fabrizio Pignatelli e Sorbino.

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