sabato 20 Aprile 2024
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Legge e amore nel libro del poliziotto scrittore, la prefazione di Erri De Luca

Libri. In libreria il libro del poliziotto scrittore Francesco Paolo Oreste. Il suo libro “L’ ignoranza dei numeri” vanta la prefazione di Erri De Luca.

Un libro sicuramente da leggere quello di Francesco Paolo Oreste il poliziotto scrittore che racconta i crimini della sua terra. “L’ ignoranza dei numeri. Storia di molti delitti e di poche pene” vanta la prefazione del grande Erri De Luca, completamente immerso nella storia, grazie alla penna attenta e raffinata di Oreste. In piena protesta contro l’apertura di una discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio, il protagonista della trama che sta affascinando i lettori è l’ispettore Romeo Giulietti, un uomo d’amore come lo descriverebbe De Crescenzo, che nel suo mondo onirico sente e avverte le altrui sensazioni, sogna addirittura frammenti di vita che non sono i suoi. Combattuto fra il giuramento fatto alla legge e il suo nobile spirito, Giulietti ama la verità, non vive di pregiudizi e purtroppo si troverà davanti ad un brutale omicidio, la vittima Tatore ’o Scarrafone un uomo che vive di furti ed espedienti. Proprio perchè privo di pregiudizi e consapevole che molto spesso la gente si trova a delinquere per discriminazioni e povertà, il nostro ispettore è intenzionato a risolvere il caso, a tutti i costi. L’ambientazione è di certo quella napoletana, quella con la mappatura genetica identificativa. Per questo, forse, Erri De Luca ne è rimasto attratto, proprio per la cassa di risonanza che viene data alla napoletanità, non solo quella comune ma anche quella che contraddistingue da sempre il partenopeo. Infatti la bontà, la generosità e soprattutto l’amore per la verità sono insiti nell’uomo della città delle sirene. E sarà proprio il mare, altro elemento essenziale, che elargirà forti emozioni ai lettori.

Risponde alle nostre domande l’autore del libro:

1) Cosa l’ha spinta, del suo mestiere, a riportare in un libro le problematiche di un popolo?

Mia madre è una maestra in pensione, io sono un poliziotto, per anni ho visto tanti dei suoi ragazzi diventare i miei “clienti”, destini ineluttabilmente segnati dalla disuguaglianza sociale, economica e culturale. Scrivere, raccontare, è stato ed è il mio modo di provare a ridare attenzione e dignità a queste “storie sbagliate”. Anche nell’ignoranza dei numeri ci sono tante storie sbagliate e il protagonista, l’ispettore Giulietti, prova ad esserci, in ognuna di esse, senza portarsi dietro pregiudizi e sentenze. Sullo sfondo di tutte queste storie c’è poi il Vesuvio e la volontà folle di aprire la più grande discarica d’Europa in un Parco Nazionale, un’altra storia sbagliata che, una volta tanto, ha avuto un lieto fine grazie all’orgoglio di una comunità. E anche questo andava raccontato.

2) Cosa spera di trasmettere ai lettori che leggeranno questa storia?

Il dubbio, la voglia di capire, di andare oltre, di comprendere che in certe realtà è davvero difficile fare la “cosa giusta”. Perchè il dubbio, come spiegava l’immenso Luciano De Crescenzo, è amore, è tolleranza. Ecco, mi piacerebbe che i lettori di questa storia cominciassero a tollerare e ad amare un po’ di più, una silenziosa ma inesorabile rivolta contro i seminatori d’odio!

3) Perché il titolo “L’ ignoranza dei numeri”?

Perché i numeri, a volte, non hanno dubbi! Sono senza amore, hanno l’arroganza di chi crede di sapere tutto . Nei giorni della protesta contro la discarica si parlava della possibile incidenza dell’inquinamento ambientale prodotto da quel nuovo sito sulla percentuale di tumori o leucemie che avrebbero colpito gli abitanti dei paesi limitrofi, numeri, degli zero virgola dietro ai quali si nascondevano le facce di bambini, donne, amici, persone che si stavano condannando a morte. I numeri, da soli, non sanno e non dicono niente, e troppo spesso sono usati per mistificare la realtà, per raccontare una storia che invece avrebbe bisogno di parole, dialogo, confronto.

4) Nella prefazione De Luca, parlando del bene e del male, ha usato un bellissimo aforisma: “Napoli appartiene a questa misteriosa specie botanica che si trova nel libro dell’Antico Testamento. La stranezza consiste nel fatto che si tratta di una sola pianta” e poi il seguito, cosa ha provato quando l’ha letta?

Un’emozione immensa, come se avessi fatto due palleggi con Maradona. Scherzi a parte, Erri è un autore straordinario ma anche un essere speciale: mi conosce a stento, eppure ha letto il mio testo e mi ha regalato la sua bellissima prefazione, una vera e propria lezione sull’attenzione che tutti dovremmo avere verso chi ci circonda.

 

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