sabato 20 Aprile 2024
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L’attore Luca Silvestri si racconta tra cinema e teatro

Camposano. Intervistiamo, oggi, Luca Silvestri, 35 anni originario di Napoli, un giovane talentuoso, che, spinto dall’amore e dalla passione per il teatro, assieme ad altri bravi attori provenienti da scuole teatrali, ha fondato nel gennaio del 2011 la compagnia: I Filodrammatici. “Noi, I Filodrammatici – dichiarano – pensiamo che chi ama il vero teatro può permettersi di riappropriarsi di ciò che gli spetta e di cui non si vuol mai rinunciare: sognare!” Luca Silvestri è diplomato alla scuola di recitazione “Corrado Pani” diretta da Pino e Claudio Insegno, ha partecipato a vari stage con Peter Brook, Enzo Garinei, Chiara Noschese, Gigi Proietti, Michele Monetta, e Maria Stefanache (assistente di G.Strehler) e laboratori sul teatro classico e di ricerca.

Quali sono state le principali rappresentazioni teatrali a cui ha preso parte?
“Sono tantissime, ho partecipato allo spettacolo “NOI I TARANTO” di e con C. Taranto, regia di Corrado Taranto, allo spettacolo “L’inferno di Dante nell grotte di Pertosa” adattato e diretto da Mimmo Corrado, poi “L’opera da tre soldi ” di B. Brecht con Massimo Venturiello e Tosca, regia di Giovanni De Feudis, “Otello In Jazz” di W.Shakespeare con Michele Placido regia di Ennio Coltorti.E poi ancora, “Hamlet” di W.Shakespeare con Ennio Fantastichini, regia di Giovanni De Feudis, “Dio ci ha creato Gratis” tratto dal film di A. Antonucci con la regia di Maurizio Casagrande, “L’ombra del principe” tratto dall’ opera Il Principe di Niccolò Machiavelli con la regia di Massimo Venturiello, “Io Speriamo che me la cavo” di M. D’Orta con la regia di Mimmo Corrado e tanto altro ancora”.

Ha preso parte anche a numerose fiction e soap come La squadra, I Cesaroni 2,Distretto di polizia 6, Un medico in famiglia, vivere e Un posto al sole, che differenza c’è tra cinema e teatro e quale tra i due preferisce?
“Penso che c’è poco da dire, anzi penso che la risposta la conosci già. Nel cinema c’è una telecamera, nel teatro c’è la verità e li non ci sono ciak da ripetere, onde per cui, come dicono i veri attori: chi fa teatro può fare tutto!”

Qual è il suo film preferito e perché?

“Ce ne sono, ma prediligo Il viaggio di capitan Fracassa: un film dove il teatro è al centro dell’attenzione. Mi chiedevo perchè non facessero film dove si improntava sull’arte teatrale, poi dopo ho capito: se non sei un grande come Ettore Scola ed hai a disposizione attori come Troisi, Toni Ucci, Remo Girone, Ingrassia e le meravigliose musiche di Armando Tovajoli, è meglio non rischiare azzardi inutili, anche perchè si potrebbe compromettere la carriera di un regista o un attore”.

C’è stato un momento esatto nella sua vita in cui ha sentito fortemente il desiderio di diventare attore?

“Ho avuto la grande fortuna di crescere in una famiglia dove mio padre è sempre stato un critico di Eduardo e mio fratello coltivava la passione per il teatro e tutto ciò mi è stato da subito trasmesso”.

Cosa prova quando è sul palco?
“Sono emozionato, ho tanta adrenalina ma anche paura. E’ un mix di emozioni, il cuore batte a 3000 prima di salire sul palco ma è proprio questo quello che mi piace ed è per questo che faccio l’attore: quando non sentirò più nulla vorrà dire che dovrò fare altro”.

Quali sono, secondo lei, le caratteristiche basilari per essere un bravo attore?

“Una buona scuola o accademia di teatro. La base per diventare un bravo attore è lo studio e il tutto, poi, deve essere correlato da tanta fortuna.”

I suoi impegni futuri?

“Abbiamo in programma varie tappe:Milano, Firenze e un vasto itinerario in Abruzzo”.

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