sabato 27 Aprile 2024
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Maxi truffa da oltre 770 milioni di euro legata al superbonus 110%, 143 indagati

Maxi truffa da oltre 770 milioni di euro legata al superbonus 110% in Campania: lavori mai eseguiti su edifici inesistenti. Un sequestro di crediti derivanti da bonus edilizi e di locazione per oltre 772 milioni di euro è stato eseguito, secondo le ultime notizie, dalla Guardia di Finanza di Frattamaggiore (Napoli) nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord. I crediti oggetto del sequestro disposto dall’ordinanza del gip di Napoli Nord sono vantati da 143 soggetti, tra persone fisiche e giuridiche, rispettivamente residenti o aventi sede per la maggior parte tra le province di Napoli e Caserta. Tra questi, figurano molti percettori di reddito di cittadinanza, oltre il 70% dei responsabili, ma anche parcheggiatori abusivi, persone segnalate per contiguità con la camorra e, in un caso, un detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
La somma oggetto del sequestro comprende i crediti ceduti a Poste Italiane ai fini della loro negoziazione, nella misura di decine di milioni di euro, in base a una quantificazione tuttora in corso. La Procura di Napoli Nord, guidata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, ha quindi ottenuto dal gip il sequestro preventivo di crediti per un importo complessivo pari a 772.400.276 euro per impedire, mediante la possibile cessione a istituti finanziari, l’indebita erogazione di risorse pubbliche.
Si tratta della prosecuzione di indagini sulla circolazione di crediti per lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico e per canoni di locazione, previsti dal decreto Rilancio, che lo scorso marzo hanno portato al sequestro di circa 108 milioni di euro nei confronti di due fratelli imprenditori residenti a Vallo della Lucania (Salerno).

Gli approfondimenti compiuti sulle negoziazioni dei due imprenditori hanno consentito di individuare un’ulteriore numerosa platea di soggetti, i cui crediti derivavano da lavori edili e locazioni immobiliari in realtà inesistenti. I cessionari avevano comunicato all’Agenzia delle Entrate la disponibilità di crediti per svariati milioni di euro ricevuti a fronte di lavori di ristrutturazione in realtà mai eseguiti.

Tra i casi oggetto dell’indagine spicca quello di un detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere che avrebbe ricevuto lavori di ristrutturazione per oltre 34 milioni di euro e, al contempo, ne avrebbe eseguito egli stesso per oltre 30 milioni di euro, il tutto mentre era detenuto.

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